News Osservatorio Raffaelli: Nuovi contaminanti minacciano i nostri mari: a che punto è la ricerca? Gli esperti lo spiegano a Slow Fish
Quante micro e nano plastiche ci sono in mare? E quali effetti hanno sulla catena alimentare? Da dove provengono e quali sono le soluzioni applicabili? Un gruppo di scienziati ha cercato di rispondere a queste domande durante Slow Fish in un ciclo di conferenze dedicato ai nuovi contaminanti dei mari. Se ne è parlato a Slow Fish, l’iniziativa organizzata da Slow Food,
I numeri sono impressionanti. Secondo Legambiente il 96% dei rifiuti galleggianti in mare è composto da plastica (di cui il 16% sono buste) e l’89% della fauna marina rischia di ingerirla. Non stiamo parlando solo di tartarughe che scambiano borse di plastica per meduse, ma soprattutto di detriti che con il passare del tempo e per effetto del calore diventano frammenti microscopici ed entrano a far parte della catena alimentare dei pesci. Le microplastiche hanno dimensioni inferiori ai 5 mm e a loro volta si frammentano in nanoplastiche…
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Fonte: News Osservatorio Raffaelli