Sara Tassara presenta Controtempo, il suo primo romanzo
Dal web alla carta stampata, storie di percorsi in controtendenza
Genova, 15 giugno 2017
È stato presentato ieri, presso la biblioteca di quartiere Maddalena 52, Controtempo, un romanzo di Sara Tassara, autrice esordiente genovese alla sua prima pubblicazione.
Edito da Montag, per la collana “Chiamatelo Amore”, Controtempo, è un romanzo ambientato a Genova e le vicende del protagonista si snodano tra i luoghi più caratteristici della Superba: “Il mio primo libro nasce in pochi giorni – racconta Sara Tassara – scritto di getto per partecipare al concorso indetto da Montag. La storia è arrivata prepotente nella testa, e senza troppi filtri, l’ho gettata sulla carta e forse quest’urgenza si percepisce… ma so scrivere solo così.”
Sara non è nuova alla scrittura, una passione coltivata nel tempo e esercitata prima su web con il contenitore Allegroconbiro.it, il suo blog, che la ha portata a farsi conoscere e a raccogliere numerosi fan on e offline.
Sara, che si definisce “scrittrice per passione, impiegata per necessità e mamma quasi a tempo pieno”, ottiene nel tempo lusinghieri riconoscimenti: tra gli altri ha vinto i premi Voci di donna, Essere donna… che Impresa! e il premio per la critica al Festival Generazione Cultura.
Ha all’attivo alcune collaborazioni con diverse testate giornalistiche (Giovani Genitori, La Stampa) e la pubblicazione di racconti in antologie con Buio Edizioni e Perrone Editore.
Nel 2017 finalmente la realizzazione di un progetto avuto da sempre: pubblicare il suo primo libro.
Il suo è un percorso, se vogliamo, in controtendenza: mentre molti nativi della carta stampata erano alla ricerca di un loro spazio su web, Sara inseguiva il sogno di poter sfogliare un suo libro:
“Ho iniziato a scrivere senza uno scopo preciso, per mio piacere e un po’ in sordina, anche rispetto alla ricerca di un potenziale pubblico – continua Sara Tassara – Le cose sono però evolute nel giro di pochi mesi e, dopo il successo di alcuni racconti, ho deciso di cimentarmi con la lunghezza e la struttura complessa di un romanzo. Mi si è aperto un mondo, non avrei mai creduto di esserne capace, ed ho scoperto il fascino e la sfida di una storia da raccontare e di personaggi nuovi da imparare a conoscere. Nei momenti di “crisi da foglio bianco” ho imparato che bisogna saper aspettare. Sono spesso i personaggi a parlarti e a suggerirti risvolti inaspettati. Fiducia e pazienza. Sono queste le capacità migliori che uno scrittore può possedere.”
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