Alle origini della nostra civiltà : la Torre saracena di Torrazza

Alle origini della nostra civiltà : la Torre saracena di Torrazza
Per la nostra rivista culturale ” Alle origini della nostra civiltà “,
ci siamo recati in Provincia di Imperia, in Val Prino, per visitare la
torre saracena di Torrazza.
La lapide posta all’ingresso del bastione ricorda che : ” In questa
antica torre la notte del 18 maggio 1562, gli uomini di Torrazza
resistettero all’attacco dei Turchi di Hasan Kelly e Ulugh Ali,
luogotenenti di Draghut, assistendo al lacrimevole saccheggio del loro
paese”.
Ci ha accompagnati nella visita Giuse Barla, appassionato di cultura
locale, che, in esclusiva per i nostri lettori, ci ha raccontato la
storia e il valore storico di questo meraviglioso manufatto: ” Questa
torre, come quella di Prarola e di Dolcedo e molte altre, fu costruita
con lo scopo di difendersi dalle incursioni dei saraceni.
Durante il XVI secolo, le nostre coste furono prese d’assalto, a più
riprese, da gruppi barbareschi i quali, soprattutto nei periodi estivi,
sbarcavano in Liguria per fare razzia di ogni cosa e uomini.
Nel 1562, in particolar modo, il saccheggio fu alquanto violento, causò
la morte di una decina di persone, la distruzione totale del paese e la
deportazione di una quarantina di concittadini, soprattutto giovani donne.
Per questo motivo la torre rappresenta per noi abitanti di Torrazza e
della Val Prino un simbolo di difesa, resistenza e, perchè no, di orgoglio.
Il torrione è meta, tutto l’anno, di tantissimi turisti ed è anche
utilizzato per matrimoni, è pertanto un ” luogo vivo “.
Infine, la torre saracena di Torrazza fa parte di un itinerario
culturale e turistico che comprende, tra le tante sorprese, il vecchio
mulino del ‘700, recentemente ristrutturato, l’antico beudo,
straordinaria opera idraulica ancora intatta, il fascinoso ponte
romanico di San Martino a Clavi e la Chiesa di San Giorgio, consacrata
nel 1001.
La nostra Associazione della Val Prino, da diverso tempo, si è fatta
promotrice di organizzare ed accompagnare numerose scolaresche a
visitare questi luoghi, allo scopo di lanciare ai giovani studenti il
messaggio che “ solo conoscendo il territorio e la sua storia, lo si può
veramente amare”.

12 08 2017

Christian Flammia

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Di Staff_ReteGenova

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