Palazzo della Meridiana: Apertura straordinaria Mostra Van Dyck e i suoi amici – lunedì 30 aprile e martedì 1 maggio
La mostra “Van Dyck e i suoi amici – Fiamminghi a Genova 1600-1640” a cura di Anna Orlando sarà straordinariamente aperta al pubblico nei giorni lunedì 30 aprile dalle ore 12 alle ore 19 e martedì 1 maggio dalle ore 11 alle ore 19.
INFO
Una nuova mostra per l’Associazione Amici di Palazzo della Meridiana, curata da Anna Orlando, che vuole raccontare una straordinaria e unica stagione pittorica per l’Europa.
Cinquanta sono le opere tra dipinti, disegni ed incisioni, tra queste 8 sono di Van Dyck, selezionate da musei e collezioni private per offrire al pubblico un raffinato distillato di questo eccezionale momento della storia dell’arte europea.
Saranno ospitate a Palazzo della Meridiana, nel cuore del polo museale genovese di Strada Nuova, che conserva il fascino di una dimora Cinquecentesca.
I Temi e i capolavori
Dopo un video inziale in una sala introduttiva dal taglio prettamente didattico, seguono quattro sale che affrontano i vari temi legati al momento in cui il giovane Anton Van Dyck,
l’allievo prediletto di Rubens che già aveva spopolato nella Superba con importanti commissioni pubbliche e private, arriva da Anversa a Genova nel 1621, poco più che
ventenne. Vi resta fino al 1627 con continui spostamenti nel resto della Penisola.
Cosa vede? Chi incontra? Chi sono i suoi committenti? Quali suoi connazionali conosce e frequenta? A chi di loro chiede ospitalità nell’atelier? Con quali di loro collabora per far fronte a tutte le numerose opere, soprattutto ritratti, che gli richiedono immediatamente aristocrazia e borghesia locale? Quali sono i soggetti preferiti dei genovesi che chiedono ai fiamminghi di realizzarli per loro? A queste domande risponderanno le opere messe a confronto con alcuni dei suoi capolavori.
Il percorso espositivo
Il percorso inizia con una sala incentrata sulle figure dei due fratelli Cornelis e Lucas de Wael, ai quali tradizionalmente si riferisce l’accoglienza in città del giovane Van Dyck al suo arrivo, nel 1621. Con il titolo La “colonia” dei fiamminghi a Genova, la sala illustra il momento di grande fermento quando alcuni pittori nordici, per lo più di Anversa, città portuale nelle Fiandre con cui Genova intratteneva constanti rapporti di tipo commerciale, si stabiliscono in città per diversi anni, all’inizio del Seicento. Aprono bottega e iniziano a lavorare molto per la ben consolidata e florida classe aristocratica, ma anche per la nascente e dinamica classe borghese. Sono abituati a lavorare in equipe, anche a più mani sulla stessa tela, come illustrano le opere di collaborazione tra Wildens e De Wael.
Dipinti e disegni esemplificano al meglio la nascita di una nuova pittura che non nasce solo su committenza, ma anche al nuovo libero mercato artistico. Si parla di “nascita dei generi”, ossia opere con brani di vita quotidiana, composizioni con natura morta, battaglie navali o terrestri, paesaggi.
Sono presenti gli artisti giunti a Genova prima di Van Dyck – come Jan Wildens, di passaggio alla metà degli anni Dieci – o quelli che vi arrivano nei suoi stessi anni, come Vincenzo Malò, anch’egli allievo di Rubens, che vi approda alla metà degli anni Venti.
La seconda sala, la più grande al centro del percorso espositivo, è divisa in due parti. La prima, dal titolo Maestri e allievi. Gli atelier fiammingo-genovesi, presenta i protagonisti di queste botteghe dove operano forestieri e locali insieme. Ecco qualche esempio: Vincent Malò, allievo di Rubens, è maestro di Anton Maria Vassallo; Jan Roos, allievo di Frans Snyders e collaboratore di Van Dyck a Genova è maestro di Stefano Camogli, che a sua volta collabora con Domenico Piola. I nordici, infatti, abituati a lavorare a più mani sulla stessa tela, introducono questo metodo anche a Genova, accogliendo nei loro atelier anche giovani pittori genovesi che si formano con loro e che maturano dunque un nuovo linguaggio pittorico che non può che definirsi “fiammingo-genovese”.
Nella seconda parte della grande sala, dal titolo La natura morta animata fiammingo-genovese, domina il capolavoro di Van Dyck dei Musei di Strada Nuova, Vertumno e Pomona, con accanto scene istoriate e un vero e proprio tripudio di fiori e frutti, nelle splendide tele di Jan Roos, Stefano Camogli e Pieter Boel.
Un’inedita Natura morta di Strozzi spiega quanti motivi d’ispirazione i nordici abbiamo fornito anche ai più grandi pittori della scuola genovese del Seicento.
La parte finale della mostra, dopo queste ampie premesse che illustrano l’ambiente culturale che accoglie il giovane pittore al momento del suo arrivo nella Superba, sono incentrate sulla gigantesca figura di Van Dyck, con capolavori della sua attività ritrattistica e con le sue intense, drammatiche o dolcissime, opere a soggetto sacro.
La terza sala è dunque dedicata ai Ritratti, con opere provenienti dai musei genovesi molto note, come l’Ansaldo Pallavicino della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria – immagine guida della mostra – o il Gioielliere Puccio con il figlio dei Musei di Strada Nuova, accanto a un Ritratto dell’ammiraglio genovese Ambrogio Spinola di collezione privata, esposto per la prima volta al pubblico.
La quarta e ultima sala, intitolata Sacre passioni, ruota attorno al capolavoro di Van Dyck in prestito dal Museo di Palazzo Reale, il Crocifisso al quale generazioni di artisti genovesi si sono dopo ispirate. Alcuni confronti di grande affetto svolgono questo tema, con opere di Giovanni Benedetto Castiglione, Stefano Magnasco e Alessandro Magnasco.
EVENTI COLLATERALI
ANNA ORLANDO
Anna Orlando, genovese, è storico dell’arte specialista in materia di pittura genovese e fiamminga dal Cinquecento al Settecento, ma attenta all’aspetto di divulgazione delle materie storico artistiche in generale.
Svolge consulenze in Italia e all’estero per lo studio di dipinti genovesi e collabora con le case d’aste italiane e estere con i più grandi antiquari italiani e stranieri e svolge attività di consulenza per lo studio e la catalogazione scientifica di intere collezioni private di dipinti antichi.
Ne è un esempio la sua attività di critico e giornalista, per Il “Secolo XIX”, il “Sole 24 Ore”, “il Giornale dell’Arte” e altre testate del settore.
Ne sono un esempio anche il suo libro ARTunderstanding. Guardare l’arte di ieri e di oggi con Anna Orlando e i numerosi cicli di conferenze da lei curati per Palazzo Ducale a Genova dal 2014 a oggi.
All’attività di ricerca, con oltre 130 titoli al suo attivo tra cui diverse monografie (www.annaorlando2.academia.edu), affianca quella della curatela di mostre nella sua città come fuori.
Tra le esperienze più importati, la co-curtatela della mostra L’Età di Rubens nel 2004 con Genova capitale europea della cultura. Tra le più recenti quelle per Palazzo della Meridiana: Uomini e Dei nel 2016, Sinibaldo Scorza nel 2017 e Van Dyck e i suoi amici. Fiamminghi a Genova 1600-1640 nel 2018.
BIGLIETTO
Intero: € 7
Ridotto: € 5
Scuole: € 4
CATALOGO
ORARI
Martedì al Venerdì:
h 12-19
Sabato, Domenica e festivi:
h 11-19
Lunedì chiuso.
Domenica 1 Aprile 2018:
h 11-19
Lunedì 2 Aprile 2018:
h 11-19
Mercoledì 25 Aprile 2018:
h 11-19
Martedì 1 Maggio 2018:
h 11-19
Sabato 19 e Domenica 20 Maggio 2018 (ROLLI DAYS):
h 10-19
Sabato 2 Giugno 2018:
h 11-19
CON IL CONTRIBUTO E IL PATROCINIO DI:
CON IL PATROCINIO DI:
CON IL SOSTEGNO DI:
SPONSOR:
SPONSOR TECNICI:
MEDIA PARTNER
L’articolo Apertura straordinaria Mostra Van Dyck e i suoi amici – lunedì 30 aprile e martedì 1 maggio sembra essere il primo su Palazzo della Meridiana – Genova.
Fonte: Museo Carta Mele