LA TOSSE D’ESTATE – programma dal 10 al 15 luglio

PROGRAMMA DAL 10 al 15 luglio

LA TOSSE D’ESTATE

VOLTRI (VILLA DUCHESSA) e CENTRO STORICO (AREA ARCHEOLOGICA GIARDINI LUZZATI)

 

 

La Strega (10 luglio h 21.15  – Giardini Luzzati Area Archeologica)

testo e regia di Laura Sicignano con Fiammetta Bellone;

 

Amletto (11 luglio h 21.15 – Parco Villa Duchessa di Galliera)

testo e regia Emanuele Conte con Enrico Campanati;  

 

La Duchessa di Galliera (12 luglio h 21.15  – Parco Villa Duchessa di Galliera)

testo e regia di Laura Sicignano;

 

Moi (13 luglio h 21.15  – Parco Villa Duchessa d Galliera)

con Lisa Galantini,  testo di Chiara Pasetti, regia di Alberto Giusta;

 

Pezzo orbitale (14/15 luglio h 21.15 – Giardini Luzzati Area Archeologica)

coreografia di Michela Lucenti con i danzatori di Balletto Civile

 

Il Flauto magico (15 luglio h 19.00  – Parco Villa Duchessa d Galliera ) con i burattini di Luzzati e Cereseto. (EVENTO A ENTRATA LIBERA)

 

 

 

 

10 luglio h 21.15  – Giardini Luzzati Area Archeologica 
LA STREGA 
testo e regia Laura Sicignano – Teatro Cargo

dal romanzo LA CHIMERA di Sebastiano Vassalli – Ed. Einaudi // PREMIO STREGA 1990

adattamento e regia Laura Sicignano 

con Fiammetta Bellone

costumi Francesca Marsella

musiche originali Paolo Vivaldi 

produzione Teatro Cargo 

 

Siamo forse in una stalla. Inverno. Ovunque delle rosse mele profumate. Una misteriosa raccontatrice, (una strega?) a lume di candela ci racconta la storia struggente e verissima di Antonia. In una notte di gennaio del 1590, una bambina viene abbandonata davanti all’ingresso della Casa di Carità di Novara. Antonia Spagnolini, così battezzata per via degli occhi e dei capelli nerissimi, cresce in Istituto. La vita degli orfani è molto dura: i bambini conoscono solo stenti e riti religiosi. Siamo nell’epoca della Controriforma in un villaggio della Bassa. Un paesaggio popolato da figure dimenticate: camminanti, risaroli, banditi, mercenari, dementi, boia, pittori di edicole, predicatori fanatici, spacciatori di reliquie finte, comari pettegole… Sul conto di Antonia iniziano a circolare voci orribili: la si accusa di essere una strega, le si fa il vuoto attorno, si diffondono leggende di malefici e crudeltà; quando Antonia, per amore, inizia a scomparire nel bosco tutte le notti, la gente di Zardino si convince che partecipi al Sabba. Da qui il processo. Antonia si trova davanti all’Inquisitore, una fila di testimoni depone contro di lei, ma le vere ragioni della condanna stanno altrove. Nel settembre del 1610, tra festeggiamenti ed esplosioni gratuite di odio, Antonia, dopo aver subito violenze e torture, viene condannata al rogo.

 

 

 

11 luglio h 21.15 – Parco Villa Duchessa di Galliera 
Teatro di Villa Galliera 

AMLETTO

testo e regia Emanuele Conte

con Enrico Campanati

collaborazione alla drammaturgia Alessandro Bergallo e Alessio Aronne

luci Matteo Selis

costumi Daniela De Blasio

assistente alla regia Alessio Aronne

produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse

 

 

Amletto è uno spettacolo che parla di memoria, vita, amore, morte e molto di teatro. Emanuele Conte in questi anni per i suoi spettacoli ha quasi sempre affidato un ruolo di rilievo a Enrico Campanati, volto storico del Teatro della Tosse ma è la prima volta che i due si trovano completamente soli, uno di fronte all’altro protagonisti assoluti di uno spettacolo che nasce da episodi intimi e personali.

Era quindi inevitabile che un attore e un regista, che hanno lavorato spesso a stretto contatto condividendo le difficoltà e le soddisfazioni del teatro, si incontrassero per mettere in scena un lavoro che scava nel profondo dei ricordi legati al palcoscenico e alla vite di chi quel palco lo calca tutte le sere.

Lo spettacolo si apre con Amleto seduto al centro della scena. Ma è veramente il principe di Danimarca? Oppure si tratta di un vecchio attore, che nella sua lunga carriera ha interpretato tutti i ruoli della famosa tragedia shakespeariana?

Un uomo che nella sua vita è stato Orazio, è stato il re Claudio, è stato lo stesso Amleto, è stato Polonio e che adesso si ritrova con la mente affollata da tutte le voci di questi personaggi.

Voci che si mescolano nella sua testa e lo confondono rendendolo triste, nervoso, esaltato e spesso felice, proprio come accade nella vita di tutti i giorni, quando anche dinnanzi a difficoltà o nonostante le tragedie spesso veniamo attraversati da sentimenti di ilarità e divertimento.

Brandelli di dialogo dell’Amleto vengono a galla senza un vero ordine cronologico, rendendo tutto simile a un sogno o forse a un incubo. L’incubo peggiore di ogni attore: quello di dimenticare. E proprio per non dimenticare che il protagonista si attacca disperatamente ai versi di Shakespeare.

Un letto teatro della sua ultima rappresentazione incombe sul pubblico, mentre il protagonista che sente di essere arrivato alla scena finale della sua esistenza cerca di mettere ordine tra i suoi ricordi collocando ogni cosa al posto giusto, senza perdere serenità. La stessa armonia che per tutta la vita gli hanno donato gli applausi a fine replica, che ormai sono solo un eco registrato di un passato confortevole da riascoltare.

La ricerca della propria esistenza nella memoria dei tanti personaggi interpretati, vissuti, uccisi e rinati per un’altra replica. Cosa resta di quel personaggio nella vita dell’attore? Forse niente, forse un uomo comune, un uomo normale, che fa cose normali come andare al bar, regalare dei fiori, bere un caffè, mangiare una pizza. Un uomo come tanti altri che un bel giorno, mentre sta facendo la spesa, si trova a vagare per la città con due grandi sacchetti del supermercato. Può capitare che dimentichi la strada di casa, dimentichi anche la casa,  che nella sua testa risuonino solo le battute di Shakespeare e che fra quelle battute ritrovi sé stesso. Può capitare che Amleto invecchi e come un vecchio attore riveda daccapo lo spettacolo della sua vita e scopra che il principe di Danimarca non è morto e recitare è un modo sottile per prendere in giro la morte e il destino. 

Amletto come tutto il teatro, parla della vita e nasce da una riflessione su di essa.

Il testo nasce anche da vicende realmente vissute dal suo protagonista Enrico Campanati, che sono state riprese e drammatizzate da Emanuele Conte. Il regista ha scritto  uno  spettacolo che mischia molti registri, senza trascurare la leggerezza e il divertimento di alcuni episodi.

Esiste una sindrome che colpisce chi nella vita ha utilizzato la memoria come strumento di lavoro, molto diffusa quindi tra gli attori. Chi ne viene colpito non dimentica tutto, ma la sua memoria si trasforma: i ricordi appaiono come brandelli tra loro sconnessi.  

Il protagonista Enrico Campanati entra dentro i vari personaggi e cerca di ricucire insieme questi brandelli, mescolando le parole dell’Amleto con i suoi personali ricordi di palcoscenico in uno spettacolo-cortocircuito poetico e divertente sul teatro, la memoria, la vita.

Finché ci saranno mani per applaudire, Amleto non morirà.

 

 

 

12 luglio h 21.15  – Parco Villa Duchessa di Galliera 
Teatro di Villa Galliera 
LA DUCHESSA DI GALLIERA  

testo e regia Laura Sicignano

con Annapaola Bardeloni

scene e costume Francesca Mazzarello e Carolina Tonini

luci e suoni Luca Serra

produzione Teatro Cargo 

 

La storia della celebre nobile genovese, che fu, insieme al marito Raffaele De Ferrari, impareggiabile mecenate della città di Genova.

Maria Brignole Sale De Ferrari (1811 – 1888) visse gran parte della sua vita a Parigi e in viaggio per l’Europa, dove frequentò i più celebri salotti del tempo.

Suo marito, erede dei già facoltosi De Ferrari, riuscì a moltiplicare straordinariamente le ricchezze famigliari, investendo in quattro continenti. La vita privata della coppia fu funestata da eventi luttuosi e restarono senza eredi. Le vicende famigliari dei Brignole De Ferrari sono in parte avvolte nel mistero, ma ebbero ripercussioni eccezionali sulla città di Genova a cui donarono inestimabili ricchezze. 

 

 

 

13 luglio h 21.15  – Parco Villa Duchessa d Galliera 
Teatro di Villa Galliera
 
MOI 
testo Chiara Pasetti – regia Alberto Giusta – La Réve et la vie -Teatro della Tosse

 

liberamente tratto dalla Corrispondenza di Camille Claudel

di Chiara Pasetti

regia di Alberto Giusta

con Lisa Galantini

costumi di Morgan-Maison Clauds Morene Novara

elementi scenici Renza Tarantino

Associazione Culturale “Le Rêve et la vie” – Fondazione Luzzati/Teatro della Tosse 

 

Voler raccontare oggi un personaggio come Camille Claudel, scultrice francese  morta dopo trent’anni di internamento in ospedale psichiatrico, è un privilegio e insieme una sfida. Ci vuole la giusta dose di follia e di pragmatica lucidità. Non è una femmina facile, incarna un universo scomodo perché di talento eccelso, si muove sul palcoscenico della vita come un animale ruvido e fragile al contempo, e non si comporta mai da vittima anche se è lei stessa vittima della  società maschilista in cui vive. Lisa Galantini, sapientemente diretta da Alberto Giusta, ne rende concrete e moderne le infinite sfumature.

 

 

 

14/15 luglio h 21.15 – Giardini Luzzati Area Archeologica

BALLETTO CIVILE

PEZZO ORBITALE

Paesaggio sonoro per corpi in ascolto

ideazione e coreografia Michela Lucenti

creato e danzato con Maurizio Camilli, Ambra Chiarello, Michela Lucenti, Alessandro Pallecchi, Filippo Porro, Aristide Rontini, Emanuela Serra, Giulia Spattini, Simone Zambelli

Strings & Loop Stefano Cabrera e Raffaele Rebaudengo

produzione Balletto Civile/Fondazione Luzzati Teatro della Tosse

 

 

“Attraverso l’altro percepiamo il nostro spazio, nella risposta ai suoi stimoli, nell’obbligo ad ascoltare, ad ascoltarci.

Attraverso il respiro e il gesto arriviamo all’azione.

Attraverso la relazione con l’altro arriviamo ad una danza concreta, comunitaria.

L’altro è un estraneo che ci serve comprendere, per evolvere.

I corpi si parlano e ricercano naturalmente, istintivamente una verità.

Lasciamo che il movimento accada.

Occupiamoci di rimanere lucidi e presenti.”

M.Lucenti

 

 

Biglietti spettacoli Genova

Le nove Lune: 15 euro – ridotto 13 euro

(over 65, under 28, abbonati Teatro della Tosse, soci Coop, con biglietto o abbonamento all’Aquacenter I Delfini)

 

La Strega / Amletto / Moi / Pezzo Orbitale:  euro 10 – ridotto 8

 

Alì Babà / Il Flauto magico : Spettacoli gratuiti

 

 

Orario Biglietteria

Teatro della Tosse (piazza Negri) da mar. a sab. dalle ore 15.00 alle ore 19.00

Parco di Villa Duchessa (Via al Santuario delle Grazie, Voltri) nelle sere di spettacolo dalle ore 20.00 a inizio spettacolo.

 

 

Con il biglietto dello spettacolo sconto di euro 4 sul prezzo intero del biglietto della Mostra Van Gogh Alive (Genova, Magazzini del Cotone /Porto Antico).
Promozione valida per tutto il periodo della rassegna La Tosse d’Estate.

 

 

 

 

Davide Bressanin

Ufficio stampa

Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS

www.teatrodellatosse.it

 

 

 

Di Staff_ReteGenova

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