ONCORETE
SHARING AND INNOVATION SYSTEM
NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI PER L’ONCOLOGIA
Genova, 4 Aprile 2019 – Ore: 14:00-17:30
Sala Convegni OMCeO – Piazza della Vittoria, 12
Come dimostrato dalle molte Regioni in cui è già una realtà, la rete oncologica è un passo necessario per sviluppare, razionalizzare, innovare e rafforzare la prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione fisica e psicologica dei pazienti colpiti da tumore. Il lavoro di cooperazione però non si può fermare alle singole regioni dello Stivale, ma deve basarsi su un coordinamento nazionale. Per tale motivo nasce Oncorete, progetto con l’ambizione di creare una rete nazionale delle reti oncologiche regionali al fine di implementare una strategia multidisciplinare per la lotta al cancro. Questo il topic dell’evento “Oncorete, sharing and innovation system – Nuovi modelli organizzativi per l’Oncologia” che si terrà a Genova il 4 aprile presso la sala convegni OMCeO. Il convegno organizzato da Motore Sanità con il patrocinio di A.Li.Sa. e con il contributo incondizionato di Bristol-Myers Squibb, intende affrontare principalmente la problematica dei percorsi assistenziali per pazienti oncologici avanzati nel contesto attuale. Questo evento fa parte del progetto nazionale Oncorete che intende approfondire tutti gli aspetti della tematica: dal trattamento del paziente all’implementazione delle innovazioni tecnologiche ed organizzative senza però trascurare l’importanza dei nuovi trattamenti farmacologici.
Per questa tappa di Oncorete è stata designata la Regione Liguria in forza dei profondi cambiamenti in atto con la costituzione di AliSa e del DIAR Oncoematologia e l’assegnazione a queste nuove organizzazioni dei più rilevanti aspetti di Clinical Governance, dalla realizzazione di PDTA unici regionali alle Raccomandazioni sull’uso appropriato dei nuovi farmaci. Il modello Ligure verrà illustrato nei principi e nei dettagli e potrà essere confrontato con le realizzazioni di altre Regioni.
I pazienti neoplastici in fase avanzata/metastatica presentano usualmente quadri clinici complessi, caratterizzati da dolore, altri sintomi rilevanti e disagio psicologico. Questi pazienti vengono sempre più spesso trattati con farmaci antineoplastici anche nelle fasi terminali della vita. Nel modello attualmente più diffuso sia le terapie specifiche antitumorali, che le terapie puramente palliative, vengono somministrate durante tutto il decorso della malattia, con progressivo decremento delle prime ed incremento delle seconde, nel tempo. Ciò è dovuto – da una parte – al ruolo di fondamentale importanza, che assumono le cure palliative “in senso stretto”, in relazione alla necessità prioritaria di controllare i sintomi e la Qualità di Vita e -dall’altra- alla più frequente applicazione di farmaci antineoplastici di dimostrata efficacia per il prolungamento della sopravvivenza o la posticipazione della progressione, sulla base di studi clinici recenti.
Tale contesto è caratterizzato quindi da cronicizzazione della malattia con ricorso a trattamenti innovativi più spesso farmacologici – ad elevato costo e l’emergere di tutti i bisogni e le criticità tipiche delle malattie croniche: monitoraggio clinico-strumentale della malattia, attivazione di servizi socio-assistenziali, ospedalizzazione per episodi acuti intercorrenti, ecc.
La cura del cancro (a differenza di quanto accade per altre malattie croniche) rimane – almeno nel nostro Paese – a carico dell’Ospedale, anche se in gran parte in fase di DH o ambulatoriale; ma i pazienti oncologici abbisognano nel loro percorso di differenti tipologie di assistenza (degenza ordinaria, DH, assistenza domiciliare, hospice, ecc.) Inoltre non sono disponibili dati aggiornati sull’impatto che l’introduzione di nuovi farmaci antineoplastici e l’applicazione precoce di Cure Palliative abbiano sull’organizzazione sanitaria, in termini di ricoveri ospedalieri, assistenza domiciliare, accessi a servizi ambulatoriali e di day-hospital.
L’evento è organizzato da Motore Sanità e con il contributo incondizionato di
Ufficio stampa Motore Sanità