ALLA FELTRINELLI DI GENOVA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “ITALIAN WAY OK COOKING – PIZZA MOSTRI E MANDOLINO”: MALAVITA E MOSTRI RACCONTATI CON UN SORRISO SATIRICO

MARTEDì 2 LUGLIO 2019 ALLA FELTRINELLI DI GENOVA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “ITALIAN WAY OK COOKING – PIZZA MOSTRI E MANDOLINO”: MALAVITA E MOSTRI RACCONTATI CON UN SORRISO SATIRICO


Dopo il successo del primo romanzo, lo scrittore genovese Marco Cardone presenta il nuovo lavoro ambientato a Napoli tra fantasy, mostri e Camorra
 
Genova. Martedì 2 luglio, alle ore 18, alla libreria Feltrinelli (via Ceccardi, 18/24r) è in programma la presentazione del romanzo “Italian way ok cooking – Pizza, mostri e mandolino” di Marco Cardone, sequel del primo libro “Italian way of cooking” della casa editrice Acheron Books. Il primo volume è stato un vero caso letterario nell’ambiente del fantastico. 
 
Con questo nuovo romanzo, lo scrittore genovese continua a raccontare le avventure del cuoco toscano cucina-mostri Nero Bonelli, questa volta a Napoli alle prese con una città piena di fascino, storia e sole, ma flagellata da una sanguinosa guerra di Camorra. Qui, con la classica ironia che contraddistingue i suoi romanzi, Cardone racconta il retrogusto amaro di una città splendida, ma allo stesso tempo misteriosa e oscura come Napoli. «Si tratta di un romanzo che mischia diversi generi ed elementi – spiega l’autore Marco Cardone – Credo che la bellezza e, allo stesso tempo, la difficoltà sia proprio questa: dosare alla perfezione tutti gli ingredienti – il fantasy, il thriller, l’ironia, la cronaca – e raccontare una tematica così delicata e importante come la Camorra senza cadere nel grottesco. L’alchimia è tutto, proprio come in una ricetta culinaria».
 
Presentato in anteprima al Salone del Libro di Torino, il romanzo è il sequel dell’acclamato “Italian way of cooking”, pubblicato nel 2016 e divenuto un caso letterario per le sue tinte fantasy e pulp unite a elementi ironici e culinari. Arrivato nella cinquina finalista del Premio Carver Italia 2016, il romanzo è stato uno dei libri più recensiti di quell’anno. Oggi è considerato un long seller, le cui vendite aumentano di anno in anno; un fenomeno in continua ascesa che potrebbe presto trasformare il romanzo nella sceneggiatura di un film.
 
Con “Italian way of cooking – Pizza, mostri e mandolino”, Cardone si conferma un esponente di rilievo del “fantastico italiano”, un genere ben radicato in Italia, ma spesso sottovalutato. «Come il suo prequel, anche questo romanzo appartiene al fantastico italiano – continua Cardone – si tratta di un genere che in Italia spesso viene considerato cadetto. In realtà, però, fa parte della nostra tradizione, basta pensare a Collodi, Boccaccio e Calvino. Con questo romanzo, il mio obiettivo è quello di contribuire a rilanciare questo genere letterario, considerato da molti incapace di trattare tematiche importanti, ricordando nel mio piccolo che il fantastico è da sempre il veicolo per parlare d’importanti realtà umane, come i lavori di grandi autori quali Kafka, Calvino e Matheson, solo per citarne alcuni, stanno a testimoniare».
 
Lungo quasi il doppio del precedente, “Italian way of cooking – Pizza, mostri e mandolino” dosa perfettamente al suo interno diversi ingredienti: dall’enogastronomia al thriller, dal fantasy alla commedia, dal pulp alla cronaca cittadina. Ambientato a Napoli, alterna il vernacolo toscano tipico del protagonista alla lingua napoletana, limata e curata al fine di renderla comprensibile a tutti i lettori. Come il primo romanzo, racconta le avventure del “monsterchef” Nero, questa volta impegnato insieme al socio Mirco nella preparazione di un banchetto nuziale a Napoli. Città che darà loro del filo da torcere, nella quale i mostri non saranno la cosa peggiore da affrontare. «Anche in questo romanzo racconto le vicende dello chef cucina-mostri Nero – racconta Cardone – Torneranno anche i mostri, reali e metaforici, in particolare una creatura ispirata a IT di Stephen King, un omaggio a uno dei più grandi scrittori dei generi fantasy e horror e grande indagatore dell’anima umana. In realtà, il mostro più grande è la Camorra, raccontata utilizzando il fantastico come trampolino per affrontare problemi e situazioni reali in chiave metaforica. Fra misteri, sparatorie, piatti tipici, spiriti campani, amanti gelose, cantanti neomelodici e cacce a orrori senza tempo, i due cuochi scivoleranno in un vortice in cui sarà impossibile stabilire chi sia il cacciatore e chi la preda».
 
 

Di Staff_ReteGenova

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