Museo Biblioteca dell’Attore: Ricordo di Marco Sciaccaluga
Il Museo dell’Attore ricorda l’amico Marco Sciaccaluga con le parole di Vittorio Franceschi:
“Marco Sciaccaluga non c’è più. Era uno dei registi più apprezzati del teatro italiano. Un uomo di vasta cultura e di molteplici interessi. Uno degli ultimi, rarissimi, grandi artigiani del nostro Teatro. Sapeva accompagnare gli attori con garbo e acume fino al centro misterioso e pieno di pericoli dei loro personaggi. Sempre rispettoso dell’autore, sempre alla ricerca di uno stimolo e di occasioni per indagare nel cuore umano attraverso la finzione scenica. Mai si sarebbe permesso di stravolgere un testo per esibire il proprio ego, pratica assai diffusa oggi sui nostri palcoscenici. Ironico e spiritosissimo, fonte inesauribile di racconti e di aneddoti, non solo teatrali, di prima mano. Era un grande narratore di storie e un grande giocatore di scacchi e – cosa insolita per un regista – da giovane aveva praticato la pallanuoto, che diceva essere uno sport molto faticoso, quasi quanto fare teatro. Mi ha diretto in molti spettacoli, sempre con grande sensibilità e complicità affettuosa. Di due ero anche l’autore: “A corpo morto” e “L’esecuzione” e gli sono grato per aver scelto di metterli in scena. Per chi pratica la scrittura teatrale, incontrare un regista come Marco era una grande fortuna. Sapeva che quel che c’era di buono sarebbe venuto fuori migliorato. Ogni tanto gli mandavo qualche mia poesia. Di una di queste, “Morte di Modigliani”, aveva apprezzato particolarmente i versi finali, riferiti all’ultimo respiro del pittore: “Fu come nulla. / Solo i pennelli / sobbalzarono nel bicchiere.” Caro Marco, anche i tuoi pennelli hanno sobbalzato, ieri. E noi siamo rimasti immobili, attoniti. Ma il colore dei tuoi spettacoli e della tua intelligenza rimarranno vivi nel nostro cuore per sempre. Vittorio Franceschi.”
Fonte: Museo Biblioteca dell’Attore