18 dicembre ore 16.30 1914-LA TREGUA DI NATALE & L’OPERA IMMANE DI EUGENIO BARONI

sabato 18 dicembre alle ore 16.30

presso la chiesa dei Santi Cosma e Damiano (nel centro storico di Genova a 500 mt dalla Libreria San Paolo)

presentazione de

1914. Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale.
Viaggio sui campi di battaglia della tregua di Natale
&
L’opera immane
Eugenio Baroni per il monumento-ossario al fante sul monte San Michele in una versione inedita, 1923

Interverranno gli Autori
ANTONIO GIBELLI, già Ordinario di storia contemporanea UNIGE
ROBERTA LUCENTINI, Biblioteca della Scuola Politecnica UNIGE
ANTONIO BESANA, Università Cattolica di Milano
Partecipare alle presentazioni SAN PAOLO è sempre un’occasione per vedere la meravigliosa chiesa dei Santi Cosma e Damiano di solito chiusa al pubblico.

1914. Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale.
Viaggio sui campi di battaglia della tregua di Natale
di Antonio Besana

La «Tregua di Natale» del 1914 è un episodio straordinario della Prima guerra mondiale: soldati dalle contrapposte trincee misero da parte le armi, si incontrarono nella terra di nessuno scambiandosi doni, emozioni e persino indirizzi.
Questo libro ha due pregi. Anzitutto, è un’indagine a tutto tondo su quell’avvenimento e sul suo contesto. In secondo luogo, è una narrazione avvincente, che parte dai resoconti dei soldati stupefatti per quanto accadde in quel terribile contesto di fango, gelo e fuoco.
C’è di più. C’è la cronaca di un viaggio sul filo della memoria, la mappa dei luoghi, le fotografie, le canzoni, la filmografia, la sitografia, perfino l’elenco delle app che aiutano a orientarsi tra le linee di quello che fu il Fronte occidentale della Grande guerra.

L’opera immane
Eugenio Baroni per il monumento-ossario al fante sul monte San Michele in una versione inedita, 1923
di Antonio Gibelli e Roberta Lucentini

Lo scultore Eugenio Baroni fu intensamente coinvolto, sul piano personale, artistico ed emotivo nella travolgente esperienza della Prima Guerra Mondiale: dalla costruzione della mitologia interventista di matrice garibaldina alla celebrazione della morte eroica dei fanti coi quali aveva combattuto. Nel testo fortunosamente venuto alla luce che qui si pubblica, risalente al 1923, egli rielabora per l’ennesima volta il suo progetto per un monumento al fante sul quale aveva investito le sue aspettative più profonde, nella speranza che l’establishment mussoliniano si decidesse a realizzarlo. Com’è noto, non sarà così. Ma nel suo travaglio si coglie un tratto saliente di quella sacralizzazione della morte che prelude alla sacralizzazione della politica propria del regime.

  

Di Staff_ReteGenova

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