ARTISTI IN PIAZZA
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ARTI PERFORMATIVE
Uno studio per
AXTO
Oratorio per corpi e voci dal labirinto
regia Emanuele Conte e Michela Lucenti
coreografie Michela Lucenti
testi Emanuele Conte
impianto scenografico Emanuele Conte
costumi Daniela De Blasio
rielaborazioni musicali Massimo Calcagno
assistenti alla regia Alessio Aronne, Natalia Vallebona e Ambra Chiarello
con Michela Lucenti, Maurizio Camilli, Emanuela Serra, Filippo Porro, Alessandro Pallecchi, Simone Zambelli, Aristide Rontini, Lisa Galantini, Enrico Casale
collaborazione ai testi Elisa D’Andrea e Luigi Ferrando
direttore di scena Roberto D’Aversa
luci Andrea Torazza
elettricista Davide Bellavia
macchinista Fabrizio Camba
attrezzista Renza Tarantino
sarta Anna Romano
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse, Balletto Civile, Ass. Cult. Ultimo Punto – Artisti in Piazza Festival
«e ‘n su la punta de la rotta lacca
l’infamïa di Creti era distesa
che fu concetta ne la falsa vacca»
Dante Alighieri, Inferno, Canto XII,vv. 11-13
La Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse e Balletto Civile lavorano alla realizzazione di una nuova collaborazione fra Michela Lucenti ed Emanuele Conte che porterà in scena AXTO+ – Oratorio per corpi e voci dal labirinto. Dopo le felici esperienze di ORFEO RAVE negli spazi della Fiera di Genova, INFERNO#5 al festival di Cividale del Friuli e Il MAESTRO E MARGHERITA sul Palcoscenico del Teatro della Tosse, Conte e Lucenti creano uno spettacolo pensato per essere accolto da un tendone da circo. Pianta centrale, gradinate per il pubblico e terra al centro dell’arena. Dalla terra affiorano pochi mobili e suppellettili come se un appartamento, senza pareti, fosse stato invaso dal fango di un’alluvione e poi fosse riemerso in parte, una volta asciugata l’acqua. L’ambiente nel quale il mito del Labirinto e del Minotauro viene celebrato è la casa e i protagonisti, ad officiare il rito, sono i familiari, gli abitanti di quella casa. La compagnia (composta da danzatori, attori e cantanti del Teatro della Tosse e di Balletto Civile) darà corpo e voce a questo racconto epico e familiare.
Il “mostro” ora è chiuso tra le mura domestiche, l’oscenità celata e il sacrificio consumato all’interno della famiglia.
Uno spettacolo che nasce dalla terra e dal sudore.
Cos’è il labirinto? Un posto dove perdersi o un posto dove nascondere quello che ci fa paura, ciò che non si riesce a capire? Una prigione, un manicomio, un’isola.
Il labirinto è il luogo dove si compie il sacrificio simbolico, così l’animale si evolve in uomo. Entriamo nel labirinto, il cervello umano, perdiamoci, lasciamo un filo rosso dietro di noi per ritrovare l’uscita, o forse l’entrata. Un percorso che parla di solitudine estrema e dei muri, che dovrebbero proteggerci e che invece non fanno che consolidare il nostro isolamento. Ci accorgiamo che non c’è via d’uscita, che il limiti sono dentro di noi. I mostri sono nei nostri occhi, i muri nella nostra mente. Avidamente ricerchiamo la luce e riemergiamo dall’architettura infernale dei nostri pensieri solo dopo aver abbandonato lungo la strada un cadavere, o forse un guscio, una corazza, che non ci serve più e voltandoci indietro scopriamo che il mostro aveva il nostro volto.
Davide Bressanin
Ufficio stampa
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS