Domenica 30 giugno 2019 alle ore 11.00 presso la Chiesa dei Frati Francescani di Recco verrà celebrata, per iniziativa dell’Associazione Ardiciocca, una messa a ricordo del dottor Gian Luigi Debarbieri, nel centenario della nascita, avvenuta a Mignanego dove il papà Giuseppe era medico condotto. Il dottor Debarbieri è stato fondatore e primo presidente dell’Associazione Ardiciocca, che significativamente si dà come sottotitolo, “a compagnia di Recchelin”, ed è stato profondamente legato alla cittadina dove ha vissuto tutta la vita esercitando la professione di medico, così come suo padre suo nonno.
Gianluigi aveva avuto il suo battesimo di medico ancora prima di laurearsi, da giovane studente, prestando servizio a fianco del padre Giuseppe durante tutti i 27 bombardamenti di Recco. L’ambulatorio di fortuna era situato nella galleria della ferrovia! Gianluigi ricordava quel periodo difficile e drammatico, con negli occhi le immagini delle tante persone morte e ferite, una bambina – raccontava – con i “capelli tutti bianchi per lo spavento” associate per contrasto a momenti belli, come gli inizi del sentimento che l’aveva legato a quella che sarebbe diventata e rimasta tutta la vita sua moglie, Anna Picasso. Erano tempi molto duri, ma c’era la giovinezza e l’amore, e tutti e due ricordavano i loro incontri, dove si recavano a piedi, Anna da Lorsica e Gianluigi da Recco, per scambiarsi un bacio incontrandosi sui monti di Uscio.
Gianluigi aveva poi conseguito la laurea in medicina e Chirurgia nel 1944 all’Università di Genova, e si era specializzato in Ostetricia e Ginecologia a Pavia il 27 novembre del 1948. (la stessa data in cui 60 anni dopo, sua nipote Annachiara si è laureata ostetrica all’Università di Genova). Il 5 gennaio del ’49 si sposa con Anna e negli anni seguenti nascono Maria e Carla. Fino al 1988 è immerso nel suo lavoro di medico, seguito da tantissime persone che ne apprezzano umanità e professionalità. La sua figura è ricordata sia come dottore che, soprattutto, come ginecologo e ostetrico. Erano – soprattutto ai suoi inizi – gli anni del “baby boom”, di un’Italia – e di una Recco – ottimista e in crescita, e le chiamate urgenti si susseguivano, di giorno e d anche di notte: i bambini usavano nascere in Ospedale o in Clinica ma anche in case di campagna sperdute …. Ancora molti anni dopo, uscendo a passeggio, era frequente che si sentisse salutare con l’esclamazione che una mamma magari già in età rivolgeva a un ragazzo un po’ cresciuto: “venni a vede u megu che t’ha fetu vedde a luxe”! … Era la sua più grande soddisfazione …
Alla messa presso la Chiesa dei Frati farà seguito, sul sagrato della chiesa, sarà offerto un brindisi in ricordo del dottore che “ha fatto nascere un bel po’ … di Recco”.
Testo redatto da Maria De Barbieri, Genova, 28 giugno 2019