Federalberghi contro sommerso, turismo non sia Far West
Confedilizia contesta numeri. Nucara: “abbiamo nomi e liste”
(dall’inviata Cinzia Conti) (ANSA) – RAPALLO, 13 MAG – Shadow Economy: la dama nera prospera anche nel turismo e soffoca il settore più vitale dell’economia italiana (che vale l’11% del Pil) con l’abusivismo e la concorrenza sleale. E’ stata lei la grande protagonista negativa della 67/a assemblea di Federalberghi che si è svolta quest’anno a Rapallo. A tuonare contro il sommerso che ha superato il livello di guardia, determinando gravi conseguenze per i consumatori, per la collettività e per il mercato è il presidente degli albergatori italiani Bernabò Bocca: “Ad aprile 2017, erano disponibili su Airbnb 214.483 alloggi italiani, con una crescita esponenziale che non accenna a fermarsi (42.804 alloggi in più nel corso del 2016, pari ad un incremento del 25,6%). Le strutture di natura analoga (appartamenti in affitto e bed and breakfast) censite dall’Istat sono invece solo 103.459. Si può pertanto certificare ufficialmente l’esistenza di almeno 110.000 alloggi che sfuggono a ogni controllo”.
Ma Confedilizia attacca gli albergatori parlando di numeri falsi: “Bisogna iniziare a parlare chiaro – dice il presidente dei proprietari di case, Giorgio Spaziani Testa – sono infastiditi da coloro che in Italia affittano la propria casa o svolgono attività extralberghiere”. “Non abbiamo solo i numeri, abbiamo liste e indirizzi. Chi non ha niente da nascondere non ha niente da temere, per tutti gli altri è il momento di pagare le tasse”, ribatte il direttore generale di Federalberghi Alessandro Nucara.
Tra le città italiane maggiormente interessate sono Roma con 25.743 alloggi, Milano con 14.523, Firenze con 6.992 e Venezia con 5.973. Per quanto riguarda le regioni, la pole position spetta alla Toscana, con 34.595 alloggi, seguita dal Lazio (32.663), Lombardia (25.148) e Sicilia (23.020).
“Il fenomeno – sottolinea Bocca – danneggia tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza. Entrambe le categorie sono esasperate dal dilagare della concorrenza sleale che inquina il mercato”.
“Il settore del turismo – aggiunge – è diventato un far west: regole diverse da piazza a piazza, regole che beninteso nessuno rispetta e nessuno sceriffo a fare giustizia. Anzi qualche volta lo sceriffo dà man forte ai fuorilegge! Questo è il nostro turismo oggi!. E a chi dice che noi albergatori siamo contro il mercato e siamo una lobby, che vuole impedire la concorrenza rispondo: sì siamo una lobby, la lobby dei pagatori delle tasse! In realtà il vero nemico della libera concorrenza è questo Stato che accorda ad alcuni operatori del mercato un privilegio fiscale: lo sgravio totale delle imposte”.
A Rapallo c’è anche Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria. “Il turismo, l’ospitalità e il leisure – dice – per troppo tempo sono stati considerati una ‘minorità culturale’ e invece devono diventare la benzina per lo sviluppo. E dobbiamo far sì che la crescita non sia congiunturale ma strutturale”.
Ma a strappare gli applausi degli albergatori anche il sindaco della perla del Tigullio e i suoi vigili che raccontano come per mesi “vestiti in borghese” abbiano cercato gli affittuari abusivi costringendoli a mettersi in regola. “Rapallo – dice il primo cittadino, Carlo Bagnasco – è la città più controllata della Liguria. Siamo passati da 6 case vacanze registrate a oltre 250”.
Christian Flammia