Dal 21 al 23 marzo, ore 20.30
GLI SPOSI
romanian tragedy
Regia e interpretazione / Elvira Frosini e Daniele Timpano
Testo / David Lescot
Traduzione / Attilio Scarpellini
Disegno luci / Omar Scala
Scene e costumi / Alessandro Ratti
Collaborazione artistica / Lorenzo Letizia
Assistente alla regia / Camilla Fraticelli
Voce off / Valerio Malorni
Progetto grafico / Valentina Pastorino
Uno spettacolo di Frosini / Timpano
Produzione Gli Scarti, accademia degli artefatti, Kataklisma teatro
Con il sostegno di Armunia, Spazio ZUT!, Teatro di Roma, Asti teatro
Nell’ambito di Fabulamundi. Playwriting Europe – Beyond Borders
Gli sposi
https://www.youtube.com/watch?v=QlR4kS8yI0g
https://www.youtube.com/watch?v=huU3yyAAAP8
https://www.youtube.com/watch?v=cX1JrCdGHHU
Ritornano al Teatro della Tosse Elvira Frosini e Daniele Timpano con il loro nuovo lavoro GLI SPOSI Romanian Tragedy in scena dal 21 al 23 marzo, ore 20.30.
Dittatori capricciosi e sanguinari, questi Macbeth e Lady Macbeth dei Balcani hanno seminato la paura nel popolo rumeno per poi finire sommariamente giustiziati davanti alle telecamere, sotto gli occhi del mondo, il 25 dicembre 1989. Una tragedia romena. A raccontarla due fuoriclasse Elvira Frosini e Daniele Timpano.
Gli Sposi | romanian tragedy è la storia di un’ordinaria coppia di potere. Nicolae Ceausescu ed Elena Petrescu.
Una tragedia rumena, tratta dal testo di David Lescot, il quale scrive: “Un uomo e una donna. Delle persone molto ordinarie, nella Romania del XX secolo. Entrambi vengono dalla campagna. Un po’ nello stesso modo l’uno e l’altra si ritrovano a militare nel Partito Comunista. Niente sembra distinguerli dai loro compagni. Tranne il fatto che sono un po’ meno dotati della media. Sono delle creature senza smalto in un mondo senza orizzonte.” Una storia d’amore e politica che ha segnato la Storia contemporanea.
L’autore ne sottolinea la mediocrità, il grottesco e l’assurdo, fino alla fine tragica ed ambigua: il processo sommario e la fucilazione davanti alle telecamere, sotto gli occhi del mondo, il 25 dicembre 1989. Una drammaturgia cartesiana, con un ribaltamento finale ed un inizio sufficientemente ambigui da lasciare lo spazio a due autori ed attori come noi per una lettura critica ulteriore. Erano così come ce li hanno raccontati? Che ne è stato del Comunismo? E qual è stato il destino della Romania dopo la loro caduta? Abbiamo cercato di voler un po’ di bene a questi due personaggi, descritti come due tiranni cinici ed esaltati dal delirio di onnipotenza ma anche come due comuni pensionati, due povere figure anche un po’ tenere e indifese, verso le quali non si potesse non provare una impossibile empatia. Abbiamo cercato quindi di lavorare su un equilibrio tra distanza e vicinanza, e di innestare l’ambiguità in tutta la costruzione scenica, disseminando piccole crepe critiche che potessero innescare domande su questa narrazione monolitica – quella dell’Occidente capitalista, democratico e trionfante – e su noi che, oggi, facciamo parte di essa”. Elvira Frosini e Daniele Timpano sono autori, registi e attori che decostruiscono le narrazioni della Storia, analizzando la società a partire dai molti riferimenti che costituiscono l’immaginario e la coscienza contemporanei. “Il nostro dialogo con il pubblico è basato su ciò che condividiamo, qui, oggi: la stessa ipocrisia, gli stessi cliché, le stesse paure.” Tra i riconoscimenti ricordiamo le nomination al Premio Ubu come miglior drammaturgia, ottenute nel 2012 con “Aldo morto” e nel 2017 con “Acqua di colonia”.
biglietti: 15 euro
Davide Bressanin
Ufficio stampa
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS