Palazzo Ducale: III – Verso Occidente
sabato 20 gennaio 2024 ore 11
Chair Antonio Musarra
Finanza, navi e spezie: il sistema genovese visto dal Medio Oriente
Francisco Apellaniz
Università di Napoli “L’Orientale”
il “Sistema dei due mari”: Siviglia e Granada
Adela Fabregas Garcia
Il lavoro affronterà le caratteristiche della presenza genovese nel sud della Penisola Iberica tra il XIII e il XV secolo, concentrandosi sulla loro rilevante attività mercantile sia nei mercati cristiani (Siviglia) che in quelli islamici (mercati nasridi di Málaga, Almería e Granada). L’analisi attenta delle forme di presenza e operatività in questi mercati offrirà una visione completa di uno spazio economico tanto complesso quanto attraente per gli interessi commerciali dei mercanti liguri.
Gli obiettivi dello studio includeranno l’esplorazione delle strategie utilizzate per sviluppare diversi interessi commerciali in questi spazi, le diverse modalità di relazione con le autorità locali e le interazioni tra i membri delle diverse comunità genovesi residenti in questi mercati cristiani e musulmani.
Adela Fábregas è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università di Granada (Spagna). I suoi studi sono incentrati sulle relazioni commerciali alla fine del Medioevo, stabilite tra le potenze del Mediterraneo e i mercati islamici della Penisola Iberica. Specializzata negli studi sull’economia del regno nasrí di Granada, ha esaminato la presenza delle comunità mercantili italiane e l’impatto delle loro attività commerciali sull’intera economia nasrí.
Tra le sue opere pubblicate si trova l’edizione dei libri contabili dei mercanti genovesi nel regno nazarí, (Un mercante genovese nel regno di Granada. Il libro dei conti di Agustín Spinola (1441-1447), Granada 2002 e La famiglia Spinola nel regno nazarí di Granada. Contabilità privata di Francesco Spinola (1451-1457), Granada, 2004. Gli studi da essi derivati hanno avuto risonanza a livello nazionale e internazionale. Inoltre, ha curato l’edizione della prima opera completa pubblicata sul regno nasrí (The Nasrid Kingdom, between East and West (ss. XIII-XV), Leiden, 2020).
A Nord: i genovesi in Inghilterra e nelle Fiandre
Enrico Basso
A partire dall’ultimo quarto del XIII secolo i genovesi furono i primi a riaprire la rotta di navigazione che, attraverso lo Stretto di Gibilterra, metteva direttamente in collegamento i porti mediterranei con quelli dell’Inghilterra e delle Fiandre.
In tal modo, essi furono i pionieri dell’interscambio marittimo che vedeva l’esportazione in direzione Nord dei prodotti mediterranei (olio, vino, frutta secca, ma soprattutto allume e guado) e l’importazione verso il Mediterraneo essenzialmente della lana prima e dei pannilana grezzi poi, che alimentavano la produzione della grande industria tessile fiorentina. Nonostante le difficoltà, incontrate soprattutto in Inghilterra, le comunità genovesi insediate nei Paesi atlantici contribuirono a sviluppare la rete commerciale genovese negli ultimi secoli del Medioevo, e la navigazione lungo le rotte dell’Atlantico pose le premesse tecniche per i successivi viaggi di scoperta attraverso l’Oceano.
Enrico Basso, docente di Storia medievale presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università degli Studi di Torino, ha dedicato le sue ricerche principalmente ai temi del mondo mediterraneo medievale, dell’espansione commerciale genovese e delle relazioni fra Mediterraneo ed Europa atlantica, della Storia della cultura materiale.
È autore di numerose monografie, tra le quali Genova: un impero sul mare (1994), Un’abbazia e la sua città. S. Stefano di Genova (secoli X-XV) (1997), Insediamenti e commercio nel Mediterraneo bassomedievale. I mercanti genovesi dal Mar Nero all’Atlantico (2008), Strutture insediative ed espansione commerciale. La rete portuale genovese nel bacino del Mediterraneo (2011), “Donnos terramagnesos”. Dinamiche di insediamento signorile in Sardegna: il caso dei Doria (secoli XII-XV) (2018) e Il mare di San Giorgio. Studi su Genova e l’Egeo nel Basso Medioevo (2021), nonché di edizioni di fonti documentarie come Notai genovesi in Oltremare: atti rogati a Chio da Giuliano de Canella (2 novembre 1380-31 marzo 1381) (1993), Notai genovesi in Sardegna: il cartulare di Francesco da Silva (1320-1326) (2012, con A. Soddu), Notai genovesi in Oltremare. Atti redatti a Caffa ed in altre località del Mar Nero nei secoli XIV e XV (2018, edizione sotto la direzione di S.P. Karpov, in collaborazione con M.G. Alvaro, A. Assini e L. Balletto).
Dalle piste del Sahara alle rotte atlantiche: gli affari dei mercanti genovesi tra XV e XVI secolo
Carlo Taviani
Durante la metà del XV secolo alcune famiglie genovesi commerciavano con il Nord Africa, portando beni di lusso, quali oro, cavalli pregiati, animali esotici, piume di struzzo, corami, profumi e coralli a Genova e da lì in diverse corti italiane, come quella dei Gonzaga e degli Este. Alcuni genovesi erano radicati nel regno di Tlemcen e avevano legami con i mercanti ebrei e musulmani di Sigilmassa (Marocco), dove arrivavano le carovane che attraversavano il Sahara. Finanziarono il viaggio di Antonio Malfante (1410-1450), che si spinse a sud e raccolse informazioni su Timbuctu.
Questo intervento si concentra sulle attività di alcune famiglie poco note e dei loro partner commerciali, che all’inizio del XVI secolo si spostarono dal Maghreb all’Atlantico, radicandosi a Madeira, alle Canarie e a Capo Verde. Non commerciavano solamente in merci di lusso, ma erano anche coinvolte nella tratta delle persone ridotte in schiavitù, tra l’Africa occidentale e le Americhe.
Carlo Taviani, laureato all’Università La Sapienza di Roma, ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Perugia. È stato borsista presso l’Istituto Italiano per gli Studi Storici (2005-6), l’Istituto Storico Germanico di Roma (2006 e 2015-16), dove è stato anche ricercatore (2019-21), I Tatti, il Centro di Studi sul Rinascimento Italiano dell’Università di Harvard (2009-10), dove è stato anche research associate (2017-19), la Folger Shakespeare Library di Washington DC (2012) e l’Università di Zurigo (2021-22). È stato ricercatore presso l’Istituto Storico Italo-Germanico di Trento (2011-14). È stato visiting scholar all’Università di Chicago, a Yale (2013), e all’Università di Città del Capo (2015). Ha insegnato all’Università di Città del Capo (2015) e di Bologna (2020-22). Si è occupato di temi di storia politica (rivolte ed esili) ed economici (la storia della Casa di San Giorgio). Il suo attuale progetto di ricerca si intitola “Reti mercantili genovesi in Africa e nell’Oceano Atlantico (1450-1530)”.