Il Teatro della Tosse di Genova al Maggio all’Infanzia
Domenica 21 maggio, ore 17.30
Teatro Kismet – BARI
LE 12 FATICHE DI ERCOLE
Produzione Teatro della Tosse
Da un’ idea di Emanuele Conte
Testo di Elisa D’Andrea
Regia Enrico Campanati
Con Alessandro Damerini e Sarah Pesca
Scene Paola Ratto
Costumi Bruno Cereseto
Luci Matteo Selis
Musiche di Alessandro Damerini
Le 12 Fatiche di Ercole del Teatro della Tosse è stato selezionato al “Maggio all’Infanzia”, festival dedicato al teatro per i ragazzi e le famiglie, giunto alla ventesima edizione, organizzato dalla Fondazione SAT e dai Teatri di Bari, con Italiafestival, in programma nel capoluogo pugliese dal 18 al 21 maggio.
Lo spettacolo prodotto dal Teatro della Tosse sarà in scena domenica 21 maggio alle ore 17.30 al Kismet di Bari.
Le 12 Fatiche di Ercole è un viaggio tra le storie del Mediterraneo Antico attraverso un GRANDE GIOCO DELL’OCA in cui i due attori interagiscono con i bambini facendo conoscere loro le avventure di Eracle, Ercole per i romani, mito nato dalla tradizione della stirpe dorica.
Lo spettacolo nato da un’idea di Emanuele Conte e scritto da Elisa D’Andrea ha come protagonisti un attore e un attrice.
La storia di Ercole è vissuta in prima persona dal pubblico che viene subito diviso in due squadre.
Tutto inizia dentro la camera dei due ragazzi, che in un noioso pomeriggio decidono di sfidarsi al grande gioco dell’oca. Si tratta di un gioco speciale. A ogni tappa corrisponde una fatica. Non si tratta però, di una fatica qualunque ma una di quelle che ha dovuto superare anche quel mito di Ercole!
E così a ogni giro di dado la camera viene invasa dal terribile ruggito del leone di Nemea, dal selvaggio galoppo del cinghiale di Erimanto, dalla seducente e ammiccante Cerva Cerinea, dalle temibili fiamme che escono dalle narici del toro di Creta e poi ancora le tre spaventose teste del Cerbero e le cavalle di Diomede e gli uccelli del lago Stinfalo, per non parlare poi del nauseante odore delle stalle di Augia che invaderà letteralmente il palco.
E Ippolita? La Regina Ippolita? Ma certo lei si nasconde tra il pubblico… potrebbe essere quella bambina seduta in settima fila, oppure quella bionda vicino al signore con gli occhiali e se fosse la bambina seduta in ultima fila? Beh comunque i due attori una regina a ogni replica la troveranno sicuramente.
I due attori si sfideranno in una gara emozionante passando da un’avventura all’altra, proprio come vuole il mito di Ercole.
I due ragazzi desiderosi di vincere la gara non si risparmieranno dispetti, sgambetti e colpi bassi e useranno qualsiasi mezzo per arrivare per primi in fondo al gioco ma alla fine a vincere sarà la storia di Ercole eroe, mito e ormai amico.
La scena è occupata da un grande e coloratissimo gioco dell’oca da cui di volta in volta escono amici, nemici, animali, musica, mostri e meraviglie di ogni tipo. Dietro le 12 caselle si nascondono altrettante sorprese che conquisteranno il palco a ogni giro con prove di forza e abilità.
Se i dadi segnano sei potrebbe essere la volta di un pop up, se invece segnano due forse ci aspettano lunghi lenzuoli colorati e con il 4? E il 5? E il 3?
E poi la musica, suonata dal vivo, che trascina il pubblico in canti e perché no balli!
Allora non resta che partire per le 12 fatiche: uccidere l’invulnerabile leone di Nemea e portare la sua pelle come trofeo; uccidere l’immortale Idra di Lerna; catturare il cinghiale di Erimanto; catturare la cerva di Cerinea; disperdere gli uccelli del lago Stinfalo; ripulire in un giorno le stalle di Augia; catturare il toro di Creta; rubare le cavalle di Diomede; impossessarsi della cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni; rubare i buoi di Gerione; rubare i pomi d’oro del giardino delle Esperidi; portare vivo Cerbero, il cane a tre teste guardiano degli Inferi, a Micene.
LA STORIA DEL TESTO
Le 12 fatiche di Ercole sono uno dei capisaldi della cultura orale mediterranea. Fissate probabilmente per la prima volta in un poema scritto nel 600 a. C. e andato perduto, l’Eracleia, sono interpretate da molti in senso mistico/allegorico, come le fatiche che il corpo deve affrontare per liberare l’anima, una sorta di percorso spirituale dell’uomo. Tutti concordano nel riconoscervi un esempio della letteratura preclassica ponte fra diverse culture, quella mediterranea ed asiatica, e contenitore dei miti presenti nella cultura orale.
Ercole (Eracle per i greci) è l’eroe-semidio, dotato di una forza eccezionale, che affronta vittoriosamente fatiche sovrumane. È un eroe possente ma benefico: la maggior parte delle sue imprese consiste nella liberazione del mondo da pericolosi mostri.
La morte e l’apoteosi
L’eroe è anche protagonista di innumerevoli altre avventure: partecipa, per esempio, alla spedizione degli Argonauti, combatte contro i Centauri, strappa a Thanatos, cioè alla Morte, Alcesti, e altre ancora. Muore per l’inganno in cui cade la sposa Deianira, che gli invia in dono una veste intrisa del sangue del centauro Nesso: la donna crede che si tratti di un talismano d’amore, ma la veste, una volta indossata, corrode le carni dell’eroe.
Eracle, in fin di vita, ordina che gli venga preparata una pira sul monte Eta e lascia che il suo corpo sia consumato dal fuoco. Ma il suo destino è tra gli immortali: l’eroe viene accolto nell’Olimpo tra gli dei, ove ha come sposa Ebe, la dea della giovinezza.
https://vimeo.com/album/2400858/video/86094760
Davide Bressanin
Ufficio stampa
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS
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