Notizie metropolitane Genova: La Val Trebbia sui piani urbanistici fa gioco di squadra
Viaggio nei nuovi Puc di Montebruno e Propata, formati e adottati dal gruppo di lavoro guidato dalla Città metropolitana di Genova, che uniformano la pianificazione a quella degli altri Comuni della Vallata nel primo Puc coordinato della Liguria.
Il lago del Brugneto come volano di un nuovo turismo sostenibile che parta dal suo specchio acqueo, le bellezze storiche e culturali, il recupero di costruzioni isolate o abbandonate, le meraviglie naturalistiche come il Monte Antola, nuove opportunità, in zone precise, idonee e controllate, per favorire qualche insediamento produttivo, insieme al rilancio delle attività artigianali, commerciali e dell’allevamento esistenti, consolidando i servizi per i cittadini.
Sono tutti temi dei nuovi piani urbanistici di Montebruno e Propata, appena adottati, in un progetto unitario di territorio con una pianificazione coordinata e partecipata per tutta la Val Trebbia, la prima in Liguria a livello di ambito. La loro formazione è stata realizzata dal gruppo di lavoro integrato fra Città metropolitana di Genova, Comuni e Parco dell’Antola per gli aspetti naturalistici che ha completato questa pianificazione in tempi molto rapidi.
“Abbiamo messo a disposizione – dice Guido Guelfo, consigliere metropolitano delegato all’urbanistica – le ottime professionalità dei tecnici del nostro ente e in soli dodici mesi siamo arrivati all’adozione dei piani, con i due Comuni di Montebruno e Propata integrati nel Puc coordinato della Val Trebbia. E’ stato un lavoro puntuale, preciso, coordinato e fatto con la massima attenzione a tutte le peculiarità del territorio, agricole, turistiche, idrogeologiche, urbanistiche. E’ un prototipo che servirà anche per i Comuni di altre vallate, in modo che si possa lavorare in maniera sempre più coordinata in tutti gli ambiti del territorio metropolitano.”
La Città metropolitana mette a disposizione degli enti locali funzioni e professionalità tecniche per le pianificazioni attraverso l’accordo quadro di collaborazione con Comuni e Unioni e nello scenario della nuova legge urbanistica regionale.
“Il nostro supporto ai Comuni è importante – dice Franco Senarega, consigliere metropolitano con deleghe alla pianificazione territoriale e all’assistenza agli enti locali – e cercheremo di soddisfare tutte le richieste di collaborazione in quanto, specialmente per i piccoli Comuni, il personale tecnico non è sufficiente per seguire le pianificazioni urbanistiche, strumenti molto complessi, dalla formazione all’adozione”.
La Città metropolitana ha stipulato anche una convenzione con l’Ordine degli architetti per favorire, attraverso un bando pubblico, la partecipazione di giovani professionisti (iscritti all’Albo da non più di dieci anni) nelle pianificazioni con i Comuni.
“Insieme a quello dei tecnici molto preparati del nostro ente – dice Senarega – anche questo supporto è stato molto apprezzato, come stiamo verificando in alcuni Comuni dove lo strumento urbanistico è già stato perfezionato. In altri casi il percorso è iniziato da poco e contiamo che in tempi relativamente brevi traguardi la completa realizzazione dei nuovi Puc”.
I nuovi piani urbanistici di Montebruno e Propata uniformano la pianificazione dei due Comuni a quella del Puc coordinato e già vigente di Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Rondanina e Rovegno, anch’essa formata e realizzata con la Città metropolitana. Un’esperienza innovativa e il primo modello per i futuri Puc.
“È il primo piano urbanistico coordinato non solo del territorio metropolitano, ma di tutta la Liguria – dice Anna Traversaro, architetto della Direzione Territorio e Mobilità della Città metropolitana – e si configura anche come prototipo per il nuovo Puc intercomunale introdotto dagli ultimi aggiornamenti della legge urbanistica regionale”.
Il lavoro congiunto sui Puc, dicono amministratori e tecnici metropolitani, è un modo molto concreto di fare squadra fra enti e istituzioni, facendo dialogare e cooperare i soggetti del territorio. I contenuti dei nuovi piani urbanistici coordinati saranno trasposti anche nel Piano territoriale generale che la Città metropolitana sta preparando e “contribuiscono ad attuare – dice Maria Giovanna Lonati, architetto della Direzione generale della Città metropolitana – il piano strategico dell’ente perché coordinano le pianificazioni comunali a livello di ambito e le governano con temi di carattere sovracomunale. Nel Puc coordinato della Val Trebbia sono la fruizione turistica, dalle emergenze storiche e culturali ai sentieri, ai percorsi ciclabili, alle bellezze naturalistiche, al Parco dell’Antola, i servizi per i cittadini a livello comprensoriale e la rete di attività agricole, allevamento, pascolo e uso integrato del bosco nella fruizione del territorio”.
Che cosa pensano del nuovo Puc coordinato i sindaci di Montebruno e Propata?
Mirko Bardini, sindaco di Montebruno è “contento e soddisfatto perché è un Puc dinamico. L’obiettivo primario è conservare l’esistente, ma il piano dà anche ai cittadini la possibilità di nuovi insediamenti edilizi, sia residenziali che produttivi”. Accanto al polo storico e culturale, dal ponte dei Doria all’antico complesso religioso agostiniano, alle bellezze naturalistiche, all’artigianato e al commercio anche qualche insediamento produttivo? “Sì perché Montebruno è un piccolo Comune ma vuole comunque essere protagonista, stiamo lavorando per questo e il Puc è un tassello fondamentale perché è la carta dove i cittadini possono scegliere il meglio per il loro futuro”.
Montebruno vuole crescere e lo sta facendo anche dal punto di vista demografico, dopo il forte calo di abitanti nei decenni precedenti. La curva dei residenti, dicono i dati Istat dal 1991 al 2011 era passati da 297 a 201 ma negli ultimi cinque anni è risalita, con 240 abitanti nel 2016.
“ E’ un dato incoraggiante – dice Mirko Bardini – e speriamo che si continui in questa direzione. Qui si vive bene, la gente può scegliere di abitare a Montebruno e di andare al lavoro partendo da qui”.
Per Renato Cogorno, sindaco di Propata “il piano è un momento di rilancio per il nostro Comune e insieme a Montebruno dovremo dar forza a tutta la valle. Abbiamo messo al centro le peculiarità, le meraviglie del territorio: il lago del Brugneto, la natura, il monte Antola. Sul lago, insieme anche a Torriglia e ad altri Comuni puntiamo a vivificare l’utilizzo sostenibile dello specchio d’acqua, occasione molto importante per il rilancio di tutta la vallata. Sulla natura il Puc ha la mano molto leggera, concentrando l’edificazione, giustamente poca, intorno o all’interno dei paesi e consentendo il recupero dei manufatti isolati, con strumenti urbanistici che permettono anche a chi possiede ruderi sparsi sui monti uno scambio di volumi per edificare nei centri abitati, in zone molto precise e con una situazione urbanistica sempre controllata”.
E poi c’è la meraviglia dell’Antola, con il nuovo rifugio per il monte e il piano prevede anche la possibilità di recuperare in un modo intelligente i volumi del vecchio rifugio. L’Antola è anche la montagna delle mucche e per questo il Puc cerca di favorire sia i piccoli allevatori, con uno o due capi, che devono e vogliono costruirsi una stalla, sia i grandi allevatori che con i loro pascoli tengono pulita tutta la valle e portano attività e turismo”.
Fonte: Notizie Metropolitane Genova