Le armature dei soldati della Galea

Museo Galata: Le armature dei soldati della Galea

Nell’armeria del Galata Museo del Mare sono esposti elmi, corazze e corpetti che venivano dati in dotazione ai soldati imbarcati sulle galee.

In età moderna la battaglia navale – dopo una prima fase di avvicinamento con artiglieria – si risolve all’arrembaggio, dove lo scontro si decide all’arma bianca.
Qui il protagonista della battaglia diventa il soldato munito di scudo (o rotella) e picca. 
Poi seguiva una mischia sanguinosa, in cui venivano impiegate le armi da pugno.
I soldati della rembata, la parte prodiera della galea, erano dotati di corsaletti a botta. I corsaletti avevano uno uno spessore da 5 millimetri a un centimetro e venivano tutti testati con un colpo di archibugio sparato alla distanza di un braccio.

Il reparto di fanteria imbarcato su una galea poteva arrivare fino a un centinaio di soldati, comandati da un capitano, un sergente e un caporale.
A bordo, graduati ufficiali e nobili restavano a poppa e non partecipavano agli arrembaggi, indossavano corsaletti a piedi: questi, per la loro leggerezza non erano in grado di resistere a un colpo di archibugio. Durante il seicento, questo equipaggiamento, completato da elmo e spada, diventa consueto per tutti gli ufficiali imbarcati a bordo del legale.

Con l’età moderna e l’affermarsi delle armi da fuoco, le corazze che negli anni precedenti avvolgevano completamente combattenti di qualità, divengono più leggere, perdendo parecchio della loro capacità difensiva a vantaggio di una maggiore agilità da parte del militare.
Espressione tipica di questo periodo – tra la fine del XVI secolo e quasi tutto il XVII – è il corsaletto: un’armatura leggera, di circa 15 kg, che copre essenzialmente il tronco del soldato ma lascia libere le gambe.
Era formata di sole tre parti: il pettorale e il dorsale, vincolate sulle spalle da lacci di cuoio e tenuti insieme da una larga cintura. I corsaletti sono di due tipi: corsaletti a piedi e corsaletti a botta ed erano destinati a soldati diversi.
La dotazione difensiva individuale era completata dall’elmo. La maggior parte degli elmi sono morioni, con un profilo ogivale e con tesa appuntita. Essi si differenziano tra modelli a cresta e a punta.
Le decorazioni di alcuni di questi oggetti sono incise ad acqua forte era presentano motivi militari e uomini armati dell’età classica. Tali Elmi potevano far parte dei corredi dei sottufficiali e in particolare di quelle che formavano la guardia degli alemanni (in maggior parte mercenari tedeschi), le bodyguards del doge genovese.
Di tipologia diversa erano gli zuccotti, con la parte inferiore piatta e le borgognotte, con la tipica visiera e due guanciali per la protezione del viso.

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Fonte: Galata Museo del Mare

Di Staff_ReteGenova

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