
Volti sorpresi in quei tanti inconsapevoli momenti di raccoglimento, di malinconia, di noia, di attesa, che gli uomini vivono ripetutamente nella solitudine delle metropoli (
Londra, Parigi, Berlino): li ha fotografati, con grande capacità introspettiva, il giovane fotografo genovese
Alessio Ursida, capace di rendere queste immagini rubate intense rappresentazioni del tempo interiore umano, che prevale sulla frenesia del tempo esteriore resistendo sospeso sopra il tumulto superficiale della vita quotidiana in una grande città. E la città è l’altra protagonista delle immagini di Ursida insieme all’anima umana: una città fatta di non luoghi anonimi, impersonali, non identificabili, involucri di solitudini e di identità disperse.
Fino a domenica 28 maggio questi scatti di grande bellezza formale ma anche di potente capacità evocativa, che raccontano ciascuno una storia reale o immaginaria, sono in
mostra con il titolo ‘Un continuo movimento’ alla
Sala Dogana di Palazzo Ducale a Genova, nell’ambito del progetto
Giovani identità in transito. Sempre la città, questa volta non una capitale europea ma la Genova mediterranea coi suoi vicoli bui e le sue facciate assolate, è oggetto di un’altra mostra, in corso fino al 30 giugno al ristorante
Marin Eataly al Porto Antico: sulle pareti della sala, collage di immagini e di oggetti che creano piccoli teatrini, opere grafiche di
Alberto Cerchi e di
Coca Frigerio, compagni d’arte e di vita con studio nel centro storico genovese, che hanno alle spalle un trentennale backgruond di collaboratori del grande
Bruno Munari, con influenze altrettanto importanti di un altro monumento della grafica e dell’illustrazione come
Emanuele Luzzati. La mostra è stata organizzata dall’associazione
Keep Art di Firenze, che collabora con Eataly.