MA FUORI LO SANNO CHE CI SONO I POETI?

venerdì
29 settembre 2017
ore 21.00

Sala Biblioteca
dell’ex OP di Quarto
via G. Maggio 4, Genova

Le Officine Teatrali Bianchini

Associazione Culturale

presentano

MA FUORI LO SANNO CHE CI SONO I POETI?

Anche la follia vuole i suoi applausi

Una lettura espressiva intessuta in una delicata trama di elementi scenici e immagini, impreziosita dagli interventi musicali del violista Alessio Di Corrado (musiche di Shostakovic, Vasilenko, Rebikov, Glière, Prokofiev, Arends);

le voci di Antonio Pomara, Cecilia Del Sordo, Emi Audifredi proporranno estratti dalle opere di Howard Phillips Lovecraft, Alda Merini, Mario Tobino; Alberto Bergamini narrerà l’assolo drammatico “Giacca bianca” (di cui è autore) finalista al contest per monologhi teatrali ‘Per Voce Sola 2015’ ed edito da Nerosubianco Edizioni.

“Io ho detto che non so che cosa sia la follia. Può essere tutto o niente. È una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia. Invece questa società riconosce la follia come parte della ragione, e la riduce alla ragione nel momento in cui esiste una scienza che si incarica di eliminarla. Il manicomio ha la sua ragione di essere, perché fa diventare razionale l’irrazionale. Quando qualcuno è folle ed entra in un manicomio, smette di essere folle per trasformarsi in malato. Diventa razionale in quanto malato. Il problema è come sciogliere questo nodo, superare la follia istituzionale e riconoscere la follia là dove essa ha origine, come dire, nella vita”.
(Franco Basaglia – 1979)

Attraverso le parole di Howard Phillips Lovecraft, Alda Merini, Mario Tobino e Alberto Bergamini, entriamo in contatto con il mondo dell’ospedale psichiatrico e della follia. Il dentro e il fuori, la ragione e la pazzia si intrecciano e si compenetrano nelle voci poetiche, fantastiche e autentiche, materiche, sempre tormentate e compassionevoli di chi la “malattia” l’ha frequentata per ragioni diverse:
il viaggio onirico che pervade le pagine dello scrittore; la discesa all’inferno della poetessa internata; la sofferta e combattuta razionalità del medico; la stupefatta, complice e dolorosa condivisione del giovane ausiliario d’assistenza del manicomio.

  

Di Staff_ReteGenova

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