Museo Galata: Meteorologia in mare
Il navigante osserva il cielo non solo per orientarsi ma per scrutare l’evolversi degli eventi atmosferici e prevederli.
Fino al XVII secolo le osservazioni erano empiriche, ma con l’avanzare nella tecnica della costruzione degli stumenti le osservazioni metereologiche diventano sistematiche.
A bordo vi è un barometro marino montato su un giunto cardanico – per essere indipendente dei movimenti della nave – che misura la pressione atmosferica da qui dipende il cambiamento del tempo. Inoltre fornisce la temperatura e l’umidità.
I dati barometrici come la misura della velocità e direzione del vento sono elementi sufficienti a indicare il buono cattivo tempo in mare. Successivamente la precisione strumentale e la continuità di osservazione si rivelano decisive per la previsione delle condizioni metereologiche mare. Alla fine del XIX secolo norme precise regolamentano le osservazioni metereologiche a bordo che devono essere 12 nell’arco delle 24 ore e nel caso di condizioni meteo eccezionali devono essere più frequenti.
Gli strumenti di bordo vengono sostituiti con nuovi barometri registratori, barometri aneroidi, igrometri, psicrometri, anemometri e pluviometri. Oltre alle letture strumentale si osserva l’aspetto dell’atmosfera con stima delle nubi e loro direzione, molto del mare e direzione delle onde. Si redige il bollettino giornaliero indispensabile per navigare in sicurezza.
Barometro marino da parete:
registra la pressione umidità e temperatura. Materiale: legno,avorio,vetro,ottone,metallo,mercurio
Mareografo
Questo strumento, costruito nel 1887, è un mareografo cioè uno strumento meccanico che registrava le variazioni del livello medio mare che nel porto di Genova hanno una escursione di circa 50 centimetri. Uno strumento identico è tuttora in funzione a Ponte Morosini e registra i valori del livello medio mare che ogni settimana i tecnici dell’Istituto acquisiscono per la redazione delle tavole di marea necessarie per una navigazione sicura.
Collezione Idrografico
Nella sala sono esposti strumenti di navigazione dell’Istituto Idrografico della Marina, che a partire dal 1872,anno della sua fondazione, svolge attività scientifiche e di ricerca per la navigazione. Con questi strumenti sono state fatte misure idrografiche, geo-magnetiche, metereologi che e astronomiche. Tra gli strumenti ci sono teodoliti, bussole, strumenti nautici, cronometri e carte nautiche. Questi strumenti testimoniano il passaggio dall’arte di navigare alla scienza della navigazione per una navigazione sempre più sicura. Infatti alla fine dell’ottocento con la rivoluzione industriale si aprono officine meccaniche di precisione dove scienziati e tecnici si confrontano per la produzione di sestanti, bussole cronometri sempre più precisi ed affidabili. Gli strumenti sono stati dismessi dall’Istituto quando negli anni sessanta chiude gli osservatori perché con la nuova urbanizzazione le misure fornite dagli strumenti non sono più rilevabili scientificamente.
Oltre gli strumenti dell’Istituto Idrografico, le pareti a volta contengono anche molti reperti donati dalle famiglie dei capitani liguri dell’Ottocento. Strumenti semplici ma preziosi, spesso passati di padre in figlio, come gli ottanti. Le cassettiere nelle parti inferiori , invece, contengono carte originali, italiane e straniere, dei diversi mari del mondo, a testimonianza della forte estensione del traffico marittimo nel corso del XIX secolo.
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Fonte: Galata Museo del Mare