Modì: palazzo Ducale, siamo amareggiati
Direttore Da Passano,meno risorse,dovevamo appoggiarci a partner
(ANSA) – GENOVA, 13 GEN – L’ ‘incidente’ Modigliani “ci lascia profondamente amareggiati, ma riteniamo che avendo operato con le dovute garanzie la Fondazione, dichiarata nel procedimento dalla stessa Procura di Genova parte lesa, abbia nella vicenda ben poca responsabilità”. Lo scrive il direttore di Palazzo Ducale Piero Da Passano che commenta così l’affaire delle 20 opere di Modigliani ritenute false e sequestrate durante la mostra a Palazzo Ducale.
“Credo non si possa negare che il Ducale di Genova abbia raggiunto un grado di riconosciuta autorevolezza” scrive Da Passano che ricorda il ruolo internazionale ricoperto da palazzo Ducale nel settore espositivo iniziato nel 1992 e proseguito con decine di mostre di altissimo livello come quella su Van Dyck, il Futurismo, L’Età di Rubens e mostre ‘chiavi in mano’ come l’esposizione blockbuster di Marco Goldin (‘Van Gogh e il viaggio di Gauguin’, record con 340 mila visitatori). “A fronte della progressiva diminuzione delle risorse disponibili e restando primaria l’esigenza di produrre mostre di portata nazionale, è stato giocoforza appoggiarci a partner di livello in grado di assumere il rischio d’impresa. Per venire a Modigliani Mondo Mostre-Skirà (il cui presidente Massimo Vitta Zelman è indagato nell’indagine sui falsi, ndr), è il primo in Italia e probabilmente in Europa e aveva già prodotto una mostra su Modigliani a Pisa nel 2014 e alla Galleria d’Arte Moderna di Torino nel 2015. Di più, il curatore da loro scelto (Rudy Chiappini, anch’esso indagato, ndr), per molti anni direttore del Museo di Arte Moderna di Lugano, aveva realizzato una mostra su Modigliani nel 1999 a Lugano e a Roma nel 2006”.