Porto Antico di Genova Centro Congressi: #PostCongress. Viaggio in altri mondi.
Il congresso ai Magazzini del Cotone è terminato. Pronti per il #postcongress?
L’Acquario, visto? OK!
Saliti sul Bigo per un’occhiata a 360° sul porto e sui tetti? Bene!
Fatta una passeggiata sino all’Isola delle Chiatte per sentirvi proprio in mezzo al mare? Ottimo!
Avvistati l’ibis scarlatto e la testuggine Mata Mata nella Biosfera? Magnifico!
Ma ci sono ancora tante cose da vedere e da fare, nel Porto Antico. Mostre al Museo Luzzati, escursioni in battello, concerti, pattinaggio sul ghiaccio, giro sul Segway, spesa tra gli scaffali di Eataly…
E se voleste spingervi ancora un poco oltre, in direzione Ovest, muovete alla scoperta di altri mondi. Di altri tempi, altri spazi, altri modi.
Westward Ho!
In fondo, dopo l’Acquario, dove finisce il Porto Antico, passate il Galeone, passate i moli con le imbarcazioni e i ristoranti au bord de la mer. Ecco il bacino di carenaggio dalla chiusa rossa. Lì incomincia la Darsena. Iniziata a costruirsi a fine 1200, questa era in tempi antichi la parte militare del porto.
Vi sembrerà di aver attraversato una soglia spazio-temporale. Qui il tempo sembra scorrere a un ritmo più moderato, lo scenario si fa più pacato rispetto al variopinto viavai del Porto Antico. Invece dei monolitici yacht, lungo il molo sono attraccati pescherecci dalle tinte vivaci.
I pescatori a bordo preparano i palamiti, oppure rammendano le reti stese al sole in banchina. Sui banchi del mercatino del pesce, che poggia sul mare, trovate il pescato del giorno, a miglio zero.
Esplorando i mari (e le terre).
Sul fondo vi accoglie il Galata, Museo del Mare. Aperto nel 2004, anno di Genova Capitale Europea della Cultura, è il più grande museo marittimo del Mediterraneo, innovativo e tecnologico. Dentro, vi attende un affascinante viaggio attraverso sei secoli di vita sul mare. Non sgomentatevi: qui non troverete pedantesca didattica. Installazioni interattive e scenografie di grande realismo vi trasporteranno in altri tempi e luoghi.
Percorrete le piazzette e i caruggi con gli scagni delle attività marittime e le voci di sottofondo dei personaggi dell’epoca. Salite sulla galea e ascoltate i racconti dei marinai, mettetevi al timone di un piroscafo e governatelo tra le onde dell’oceano. Affrontate i mostri marini e una tempesta in 4D, su una scialuppa in balia del naufragio.
Verso la fine del percorso, attraverserete la sezione Memoria e Migrazioni. Qui troverete lettere, fotografie e racconti: le testimonianze dell’emigrazione italiana via mare. Storie di fatica, di nostalgia, di sradicamenti e di speranza. L’ultimo tratto vi racconterà invece delle migrazioni dei giorni nostri. Altre storie, altri sradicamenti, altre speranze.
Concludete ora il vostro viaggio sulla terrazza panoramica, per abbracciare con lo sguardo un’incantevole veduta del porto e del centro storico di Genova.
Un piccolo mondo sotto il mare.
Usciti fuori dalle navigazioni tra i marosi, sulla destra del porto trovate attraccato il sottomarino Nazario Sauro. Avanti dunque per altre perlustrazioni!
Anche questo, un altro (piccolo) mondo. Qui, muovendovi con cautela in angusti spazi, vi calerete in una quotidianità ridimensionata e adattata. Casa, per lunghi periodi, di 51 marinai, che qui dentro mangiavano, dormivano, manovravano quantità impressionanti di manopole e cavi. Sotto tonnellate d’acqua, senza vedere la luce del sole per giorni e giorni.
Il Nazario Sauro S 518, entrato in servizio nel 1980 e operativo sino al 2002, è stato un protagonista della storia della nostra marina. Lungo 64 metri, 460 tonnellate, è stato uno dei più grandi sommergibili del dopoguerra italiano. Vantava la capacità di poter raggiungere i 300 metri sotto la superficie del mare.
Voci nel buio.
Vi resta l’ultima esplorazione. Sul mare di fronte al Galata avete visto una chiatta: all’interno ospita la mostra Dialogo nel Buio , un percorso sensoriale dove si compie un “viaggio” in totale assenza di luce.
Addentratevi nell’oscurità totale: una voce vi accoglierà all’ingresso e guiderà i vostri passi attraverso un piccolo mondo ignoto. Sarà la voce di Pietro, o di un’altra guida non vedente.
Vista preclusa, vi muoverete amplificando la vostra percezione in ambienti di vita quotidiana che potrete riconoscere solo ricorrendo agli altri quattro sensi. Un’esperienza forte, che vi calerà concretamente in una realtà che riesce difficile immaginare. Dove lo spazio sembra avere una densità, e il tempo, disancorato dallo spazio, sembra espandersi.
Scostata la tenda che vi trarrà fuori dalla vostra catabasi, rivedrete più consapevoli il mondo consueto. Pietro, come un Virgilio, vi saluterà al confine di quella linea tra buio e luce. Alla fine vi resterà impressa soprattutto la sua voce, ancor più che il buio attraversato.
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