SFALCIO DIFFERENZIATO: UN INVITO ALLA NATURA

Aster Genova: SFALCIO DIFFERENZIATO: UN INVITO ALLA NATURA

Negli ultimi decenni, il concetto di sfalcio differenziato è emerso come strategia innovativa per la gestione del verde urbano per il suo impatto positivo sulla biodiversità e sul mantenimento degli ecosistemi urbani. Questo approccio, basato su studi scientifici e pratiche ecologiche, rappresenta una delle risposte più efficaci alla crescente necessità di coniugare l’intervento umano con la tutela dell’ambiente.

Lo sfalcio differenziato consiste nel variare la frequenza e l’intensità del taglio della vegetazione in base alle caratteristiche ecologiche, topografiche e funzionali di ciascuna area. In altre parole, mentre alcune zone, come quelle ad alta frequentazione umana (parchi pubblici, giardini, bordi stradali), sono tagliate più spesso per mantenere un aspetto curato e accessibile, altre, soprattutto quelle a bassa fruizione o di particolare interesse naturalistico, vengono lasciate crescere in modo più naturale. Questa metodologia è supportata da studi volti a dimostrare come una gestione più “naturale” del verde possa favorire la biodiversità, migliorare la qualità dell’aria e del suolo e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

 

Il ruolo della biodiversità nello sfalcio differenziato

Uno degli aspetti chiave dello sfalcio differenziato è la sua capacità di promuovere e proteggere la biodiversità. Numerosi studi scientifici dimostrano che la gestione intensiva e uniforme delle aree verdi urbane può avere effetti negativi sulla fauna e la flora locali, riducendo la varietà delle specie presenti e frammentando gli habitat naturali. Al contrario, mantenere alcune aree con una crescita vegetativa più libera e meno controllata può offrire rifugi, fonti di cibo e siti di nidificazione per un’ampia gamma di specie.

  • Flora: Piante spontanee, molte delle quali sono considerate “erbacce” nella gestione tradizionale, possono prosperare in aree meno soggette a sfalcio frequente. Queste piante svolgono un ruolo cruciale nell’equilibrio degli ecosistemi locali, poiché forniscono cibo e habitat per insetti impollinatori, come api e farfalle, i cui numeri sono in declino a livello globale. Studi dimostrano che aree non sfalciate favoriscono anche la ricomparsa di specie vegetali autoctone, che sono spesso soffocate dalle pratiche di taglio uniforme.
  • Fauna: Lo sfalcio differenziato favorisce la conservazione degli habitat per piccoli mammiferi, uccelli, rettili e anfibi, che utilizzano le zone con vegetazione alta per nascondersi dai predatori, riprodursi e nutrirsi. In particolare, per gli insetti impollinatori, che stanno affrontando un declino critico, queste aree possono rappresentare un salvavita. Uno studio pubblicato sul Journal of Applied Ecology (MartínezFerrier, P., et al. (2019). Management of Urban Green Spaces: Implications for Biodiversity. Journal of Applied Ecology, 56(9), 2062-2071.) ha rilevato che la riduzione della frequenza di taglio in aree urbane può aumentare significativamente la densità di insetti impollinatori e migliorare la loro capacità di trovare habitat adatti

Sfalcio differenziato e servizi ecosistemiciOltre ai benefici per la biodiversità, lo sfalcio differenziato contribuisce anche al miglioramento dei cosiddetti servizi ecosistemici, ovvero i benefici che gli esseri umani traggono dagli ecosistemi naturali. I servizi ecosistemici più rilevanti legati a questa pratica includono:

  • Regolazione climatica: Le aree verdi con vegetazione più alta e diversificata assorbono una maggiore quantità di CO2 e contribuiscono alla riduzione dell’effetto isola di calore nelle città. Una vegetazione più rigogliosa, infatti, favorisce l’evapotraspirazione, che rinfresca l’aria circostante e migliora la qualità dell’aria, riducendo le polveri sottili e altre sostanze inquinanti.
  • Conservazione del suolo: Le radici delle piante più mature e sviluppate aiutano a prevenire l’erosione del suolo, stabilizzando il terreno e migliorando la sua struttura. Inoltre, un suolo meno disturbato favorisce lo sviluppo di microbi e altri organismi benefici, che aumentano la fertilità del terreno e lo rendono più resistente alla siccità.
  • Ciclo dei nutrienti: Lasciare alcune aree verdi senza interventi frequenti permette alla vegetazione di decomporsi naturalmente, restituendo al suolo i nutrienti e arricchendo la sua composizione organica. Questo processo riduce la necessità di fertilizzanti chimici, con effetti positivi anche sulle falde acquifere e la salute generale degli ecosistemi urbani.

 

 

Come lo sfalcio differenziato riduce l’impatto ambientale

Uno degli aspetti meno discussi ma altrettanto importanti dello sfalcio differenziato è la sua capacità di ridurre l’impatto ambientale delle operazioni di manutenzione. I tagliaerba e gli altri strumenti utilizzati per la gestione intensiva delle aree verdi consumano carburante fossile e contribuiscono all’inquinamento dell’aria e delle acque.

Un approccio differenziato, che riduce la frequenza dei tagli in alcune aree, si traduce in una diminuzione delle emissioni di CO2 e nell’uso di macchinari. Uno studio condotto in Germania ha rilevato che riducendo del 30% la frequenza di taglio in parchi e aree verdi, le emissioni di anidride carbonica legate alla manutenzione del verde sono diminuite del 50%, grazie alla minore dipendenza da macchinari alimentati a benzina.

Un futuro sostenibile per le città

Il passaggio a uno sfalcio differenziato è già in atto in molte città europee. In Italia, comuni come Milano, Bologna e Firenze hanno avviato progetti pilota per implementare questa pratica, e i risultati iniziali sono estremamente incoraggianti. Non solo la biodiversità urbana è aumentata, ma i cittadini stessi hanno accolto positivamente le nuove aree verdi più naturali, spesso utilizzate anche per attività didattiche ed educative.

In A.S.Ter. abbiamo iniziato un’interessantissima operazione in collaborazione con  il Dipartimento per lo studio del territorio e delle sue risorse dell’ Università di Genova, individuando e realizzando aree a sfalcio differenziato negli spazi del Parco Urbano dell’ex Caserma Gavoglio: un monitoraggio costante che sta iniziando a produrre dati interessanti e che saremo lietissimi di condividere in eventi dedicati, di prossimo lancio.

La sfida principale resta quella di sensibilizzare l’opinione pubblica e spiegare che una gestione “meno ordinata” non è sinonimo di trascuratezza, ma di una maggiore attenzione alla salute dell’ambiente e degli ecosistemi urbani. Con un approccio scientificamente supportato, lo sfalcio differenziato potrebbe diventare la norma in tutte le città che aspirano a diventare più sostenibili e resilienti.

Conclusione

Lo sfalcio differenziato rappresenta un equilibrio tra l’intervento umano e la natura, permettendo di mantenere aree verdi funzionali e al tempo stesso di preservare la biodiversità e gli ecosistemi locali. Attraverso una gestione più responsabile e scientificamente informata del verde urbano, possiamo creare città non solo più belle e vivibili, ma anche più sostenibili e rispettose dell’ambiente. La natura sa come rigenerarsi; noi dobbiamo solo permetterle di farlo.

Ecco una bibliografia che include testi scientifici, articoli e risorse utili sullo sfalcio differenziato, con particolare attenzione alla gestione del verde urbano e alla conservazione della biodiversità:

Libri e articoli scientifici per l’approfondimento

  1. Baldock, D., Beaufoy, G., Brouwer, F., & Godeschalk, F. (1993). Farming at the Margins: Abandonment or Redeployment of Agricultural Land in Europe. Institute for European Environmental Policy.
    • Il testo discute l’impatto dell’abbandono delle terre agricole e l’importanza della gestione del verde, incluso il tema dello sfalcio differenziato per la biodiversità.
  2. COST Action FP1204 (2017). Green Infrastructure and Urban Biodiversity: A Cross-Cutting Issue. European Cooperation in Science and Technology.
    • Un lavoro che esplora la gestione sostenibile delle infrastrutture verdi, includendo lo sfalcio differenziato come metodo per migliorare la biodiversità urbana.
  3. Martínez‐Ferrier, P., et al. (2019). Management of Urban Green Spaces: Implications for Biodiversity. Journal of Applied Ecology, 56(9), 2062-2071.
    • L’articolo esamina come la gestione differenziata delle aree verdi, inclusa la gestione dello sfalcio, possa influenzare la biodiversità nelle città europee.
  4. Rüther, S., et al. (2016). Effect of Different Mowing Regimes on Urban Grassland Invertebrates: A Comparison of Newly Established Urban Grasslands and Long-established Urban Parks. Urban Forestry & Urban Greening, 20, 145-152.
    • Uno studio empirico sugli effetti delle diverse modalità di sfalcio (compreso lo sfalcio differenziato) sulla biodiversità degli invertebrati nei prati urbani.
  5. Lenda, M., & Skórka, P. (2010). Effect of Meadow Management on Grassland Butterfly Assemblages. Basic and Applied Ecology, 11(7), 522-531.
    • Questo articolo si concentra sulle diverse pratiche di sfalcio, incluso lo sfalcio differenziato, e come queste influenzino le popolazioni di farfalle nei prati gestiti.
  6. Wagner, D. L., et al. (2021). Decline of Moths in a Northeastern US Metro Area over Five Decades. Journal of Insect Conservation, 25, 737–748.
    • Sebbene non direttamente focalizzato sullo sfalcio differenziato, questo studio evidenzia l’impatto negativo della gestione intensiva del verde urbano, suggerendo approcci come lo sfalcio differenziato per favorire gli insetti impollinatori.

Rapporti tecnici e linee guida

  1. Comune di Milano (2017). Linee Guida per la Gestione del Verde Urbano e la Tutela della Biodiversità. Ufficio Verde Pubblico, Comune di Milano.
    • Un rapporto tecnico che descrive l’implementazione dello sfalcio differenziato nelle aree verdi urbane di Milano, con l’obiettivo di migliorare la biodiversità e ridurre i costi di manutenzione.
  2. FAO (2020). Urban and Peri-urban Forestry: Guide for Decision Makers. Food and Agriculture Organization of the United Nations.
    • Questo documento include pratiche di gestione del verde urbano come lo sfalcio differenziato per promuovere la salute ecologica nelle città.
  3. ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) (2018). Linee Guida per la Gestione della Rete Ecologica e della Biodiversità nelle Aree Urbane. Roma.
    • Linee guida specifiche per la gestione della biodiversità urbana in Italia, con un focus su pratiche sostenibili come lo sfalcio differenziato.
  4. WWF Italia (2019). Strategie per la Biodiversità Urbana: Manuale di Buone Pratiche. WWF Italia.
    • Il manuale discute tecniche sostenibili di gestione urbana, inclusa l’importanza dello sfalcio differenziato per la conservazione della biodiversità.

Risorse online

  1. ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). (2020). Il Verde Urbano Sostenibile. https://www.enea.it
    • La sezione del sito ENEA dedicata alla gestione sostenibile delle aree verdi urbane, con riferimenti allo sfalcio differenziato come metodo per favorire gli habitat naturali in città.
  2. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. (2019). La Rete Natura 2000 in Ambiente Urbano. http://www.minambiente.it
    • Il sito del Ministero fornisce informazioni su Natura 2000 e la gestione delle aree verdi in contesti urbani, con esempi di sfalcio differenziato per la tutela degli ecosistemi.

Tesi di laurea e dissertazioni

  1. Rossi, F. (2018). Effetti dello Sfalcio Differenziato sulle Comunità di Insetti nei Prati Urbani. Tesi di Laurea, Università di Bologna.
    • Tesi che analizza gli effetti dello sfalcio differenziato su diversi gruppi di insetti, con un focus sulle aree verdi urbane.
  2. Ferrari, G. (2020). La Gestione del Verde Urbano: Sfalcio Differenziato e Conservazione della Biodiversità. Dissertazione di Dottorato, Università degli Studi di Milano.
    • Dissertazione che esplora la gestione differenziata del verde urbano e le sue implicazioni ecologiche.

Fonte: Aster Genova

Di Staff_ReteGenova

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