Florarte Arenzano: Storia di FlorArte e del suo logo
L’esigenza di rinnovare una manifestazione storica e unica nel suo genere poteva sembrare rischioso.
Ma era sentimento comune che in vent’anni la sensibilità ai temi dell’ambiente fosse profondamente cambiata, mutando così anche l’approccio di una manifestazione nata proprio per richiamare l’attenzione sulla necessità di tutelare il giardino storico e quanto esso rappresenta in tutti i suoi aspetti: natura, arte, storia, ecologia e tutela dell’ambiente, biodiversità, turismo e cultura.
FlorArte nasceva da un felice incontro. Da un lato il Circolo Culturale Amici di Nastrè, attivo nel collaborare con i grandi artisti liguri e Chicco Pastorino ed Emilio Preziosi, maestri di Pianeta Fiore che, affascinati dal parco e dalla serra di Arenzano, propongono loro di realizzare una mostra di composizioni floreali. Grazie all’interessamento di Giorgio Sguerso, giornalista e assessore delegato al turismo del Comune di Arenzano, esperto d’arte, insieme alla moglie Nalda Mura, critico d’arte, nasce la prima edizione di FlorArte del 1999.
FlorArte veniva rappresentata compiutamente nel logo, in cui emerge la serra déco del Parco Negrotto Cambiaso, circondata da una composizione floreale, semplice quanto elegante.
Quando abbiamo chiesto a Musante di ridisegnare il logo per FlorArte, che aveva bisogno di un restyling collegato a tutte le novità di questa nuova edizione, è nata l’idea che ogni anno l’artista ospitato disegni il logo dell’edizione, testimoniando così il suo passaggio a FlorArte e creando una storia del brand.
Il logo disegnato in esclusiva da Francesco Musante per l’edizione 2022 raffigura l’omino dei sogni che, correndo sullo spicchio di luna, diffonde su FlorArte fiori e leggerezza, cogliendo appieno l’idea degli organizzatori della manifestazione. Proprio dal logo è nata l’idea di creare la Parata di FlorArte nel Parco, con tutti i personaggi di Musante al seguito dell’omino dei sogni. La realizzazione dei costumi è stata curata dal Comitato del Carnevale dei Ragazzi di Arenzano.
Il logo disegnato in esclusiva da Alessandra Gasparini per l’edizione 2023 raffigura un pennello che si fa radice, che nasce dall’acqua dove nuota il pesce rosso che si ritrova come elemento dominante in molte sue opere e che sarà motivo di sorpresa per lo spettatore nella visita della Mostra.
Il titolo della mostra “Il pennello impollinato” con quel suono poeticamente cacofonico, è nato da un’idea di Alessandra Gasparini.
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Fonte: Teatro Garage