UTØYA
un testo di Edoardo Erba
con la consulenza di Luca Mariani, autore de Il silenzio sugli innocenti
regia Serena Sinigaglia
scene Maria Spazzi luci Roberto Innocenti
con Arianna Scommegna e Mattia Fabris
co-produzione ATIR Teatro Ringhiera – Teatro Metastasio di Prato
con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia in Italia
Dal 15 al 17 marzo in scena Utoya regia di Serena Sinigaglia spettacolo sul terribile attentato avvenuto in Norvegia il 22 luglio 2011 e infine dal 22 al 24 marzo La lotta al terrore regia Luca Ricci.
Sabato 3 marzo ore 18.00 nel foyer del Teatro della Tosse “Aspettando Utøya” incontro aperto al pubblico con Arianna Scommegna protagonista dello spettacolo.
Sinigallia racconta la terribile strage di Utøya avvenuta in Norvegia il 22 luglio 2011 per mano di Anders Behring Breivik che scatena l’inferno tra i giovani militanti del partito socialista norvegese. Otto morti con un’autobomba a Oslo e 69 ragazzi laburisti uccisi uno a uno nell’isola di Utøya, il “paradiso nordico” da decenni sede di campeggi estivi dei socialisti di tutto il mondo. Un’azione studiata per anni nei minimi dettagli. Utøya è il tentativo di fare memoria e denuncia senza fare “teatro civile”, è a pieno titolo una tragedia contemporanea. Arianna Scommegna e Mattia Fabris diretti da Serena Sinigaglia spalancano una finestra di riflessione su quanto accaduto attraverso le vite di tre coppie coinvolte.
Al termine dello spettacolo del 16 marzo, Luca Mariani autore del libro Il silenzio sugli innocenti a da cui è tratto lo spettacolo, incontrerà insieme agli attori il pubblico per analizzare le dinamiche e i contorni di un massacro così terribile avvenuto nel cuore dell’Europa.
Scrivere un testo su quanto è avvenuto a Utoya, in Norvegia, nel 2011 è un’impresa impegnativa. Il Teatro non è il luogo della documentazione e dell’informazione in primis, è la sede di una riflessione. E la riflessione su un avvenimento del genere sconcerta: non è un gesto di follia, ma contemporaneamente lo è. Non è cospirazione politica, ma contemporaneamente la è. Non è un esempio di inefficienza dei sistemi di difesa, e tuttavia lo è. Non è un caso di occultamento dell’informazione, però lo è.
Quando ero un ragazzo e aprivo il giornale avevo una griglia, forse un po’ rozza ma funzionale, per classificare quel che succedeva. Pareva che in tutto il mondo alcune semplici categorie bastassero per inquadrare un avvenimento, e dessero la possibilità alle persone di trovare un modo per reagire. Ma dopo il 1989 il mondo è diventato un posto molto più complicato da interpretare, e dopo il 2001 capire un evento è come entrare in un labirinto.
Ciò che il Teatro, anzi la mia scrittura teatrale, può fare dentro questo labirinto è trovare dei personaggi che lo percorrano e che ce lo restituiscano attraverso il filtro della loro personalità e dei loro rapporti. Così con Arianna, Mattia, Serena e Luca, compagni in questa avventura, abbiamo scelto di tornare là, in Norvegia, quel terribile 22 luglio del 2011, a osservare tre coppie coinvolte in modo diverso in quello che stava accadendo. Attraverso di loro ho spalancato una finestra di riflessione, che se non ci da tutto il filo per uscire da quel labirinto, per lo meno a sprazzi, ne illumina alcune zone oscure con la luce della poesia.
Edoardo Erba
Biglietto: 14 euro
Davide Bressanin
Ufficio stampa
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS